Fantaghirò

1991

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    Fantaghirò è una miniserie televisiva di genere fantastico del 1991 diretta da Lamberto Bava. Si ispira alla fiaba Fanta-Ghirò, persona bella contenuta nelle Fiabe italiane raccolte da Italo Calvino, rielaborazione di una novella montalese inserita da Gherardo Nerucci nelle Sessanta novelle popolari montalesi, edite nel 1880.
    È la prima miniserie che fa parte del franchise di Fantaghirò.
    È stato trasmesso per la prima volta da Canale 5 in due parti da 100 minuti ciascuna, il 22 e 23 dicembre 1991.
    Per molti anni, tutte le serie sono state replicate durante il periodo natalizio.

    TRAMA

    In un medioevo immaginario e pagano, due regni si affrontano da secoli in una guerra estenuante, senza che nessuno dei due riesca a prevalere. In uno di questi due regni, la regina, che ha già dato alla luce due bambine, muore dopo aver partorito una terza creatura. Il re che attende un erede maschio, rimane deluso dalla nascita dell'ultima figlia, profetizzata dalla Strega Bianca, Fantaghirò, e tenta di sacrificare la bambina alla Sacra Bestia nella Grotta della Rosa d'Oro. Un fulmine però colpisce e recide la spada con cui il re stava per uccidere la bambina. La fanciulla, orfana di madre, è ricondotta al castello. Ella si distingue fin da bambina per il suo carattere ribelle: le disposizioni reali prevedevano che le donne del regno dovessero occuparsi in attività tradizionali come la cucina o il cucito, mentre veniva proibito loro lo studio. Fantaghirò rifiuta tutto ciò e insiste nel volersi occupare di faccende riservate agli uomini, fra cui la lettura e l'uso delle armi, in aperto contrasto con la volontà del padre. La ragazza così è oggetto di scherno continuo da parte delle sorelle ed è sottoposta a disumane punizioni, come l'isolamento nel fondo di un pozzo.

    Giunte a maturità, le sorelle sviluppano virtù tipicamente femminili, come la bellezza in Carolina e la saggezza in Caterina, mentre Fantaghirò sembra ancora maldestra e presuntuosa, benché abbia trascorso molto tempo a leggere durante i periodi di prigionia nel pozzo. L'intemperanza di Fantaghirò torna a manifestarsi quando le tre sorelle vengono promesse a tre principi sconosciuti, di cui la protagonista rifiuta l'anello di fidanzamento scatenando l'ira del padre. Per questa ragione viene bandita dal castello e trova rifugio della foresta, dove presso un fiume incontra il Cavaliere Bianco che le fa da maestro di arti marziali e di vita: sviluppa l'abilità nel maneggiare le armi e la destrezza di un'amazzone. Durante l'esilio dal castello Fantaghirò incontra per la prima volta Romualdo, il suo futuro sposo nonché sovrano del regno che il padre combatte. Lo attira a sé involontariamente, istigata dal Cavaliere Bianco che la persuade a scoccare una freccia verso il Sole, la quale però finisce per sfiorare il principe che passava là vicino. Romualdo, temendo un agguato, oltrepassa il confine del suo regno per inseguire Fantaghirò. Egli sta per scovare la fanciulla quando ella precipita in un dirupo, sorretta però dalle radici di un albero, e sfugge alla vista del principe che riesce solo ad intravederne lo sguardo, e tanto basta ad entrambi per innamorarsi. Esortato dalla Strega Bianca Romualdo smette di cercare Fantaghirò nella foresta e torna al suo castello, dove indirrà un proclama reale per cui tutte le donne dovranno presentarsi al cospetto del re soltanto con gli occhi scoperti, sperando di ritrovare la fanciulla del bosco in una donna del suo regno.

    Giunto il momento di sposarsi, Fantaghirò torna al castello del padre dove incontra i principi di un regno lontano, Assabel, dai costumi che ricordano i paesi del Medio Oriente: nessuna delle tre sorelle però vorrebbe quest'unione perché costoro sono, per definizione di Fantaghirò, uno «un idiota», l'altro un «mostro», mentre il promesso sposo della protagonista è un tirannico maschilista. Fantaghirò insultando i principi manda a monte i piani del padre e i matrimoni programmati. Come punizione viene spedita nelle cucine per vivere come sguattera. Là incontra una oca parlante con cui condividerà parte della sua avventura. Intanto la guerra è sempre più cruenta e la popolazione dei due regni stremata da carestie e povertà: Romualdo offre al re padre di Fantaghirò la possibilità di un singolo duello il cui vincitore sarà anche il sovrano di entrambi i regni. Il re padre, che teme una sconfitta perché troppo anziano per affrontare il giovane Romualdo, implora il consiglio della Strega Bianca, la quale gli preannuncia che soltanto una delle sue figlie potrà vincere il duello. La profezia è ascoltata anche da Fantaghirò che, sotto consiglio dell'oca, si era coricata sotto il letto del padre, per ascoltare il suo destino. Ella convince così Caterina e Carolina a vestire da cavalieri e a mettersi in marcia per partecipare al duello.

    Per mascherarsi da uomo Fantaghirò si taglia i capelli come un cavaliere e parte con le due sorelle per il regno di Romualdo, con il nome di conte di Valdoca, in omaggio all'oca che ha conosciuto da serva. A metà strada Carolina e Caterina, rispettivamente Barone di Levriere (in omaggio al cane) e Conte di Soriaro (per il gatto), sono stremate e vengono poi scacciate da Fantaghirò. In un secondo momento vorrebbe mollare anche lei e va incontro alle sorelle in ritorno verso casa. Esse però la rimandano all'accampamento incoraggiandola con buone parole. Per la strada incontra tre cavalieri, Romualdo, Ivaldo e Cataldo con cui si scontra per i diritti di passaggio in un valico. Fantaghirò dapprima sconfigge uno dei tre cavalieri ma poi per un intervento magico dell'oca inciampa e viene atterrata. Romualdo seguendo il codice cavalleresco non la uccide, perché Fantaghirò, avendo inciampato, non aveva potuto più difendersi. Nel tenderle la mano per aiutarla ad alzarsi Romualdo scopre gli occhi del Conte di Valdoca, identici a quelli della fanciulla della foresta che altri non era che Fantaghirò, e se ne innamora.

    Confuso dal Conte di Valdoca, Romualdo, temendo sia i suoi sentimenti per questo cavaliere che l'umiliazione di dover affrontare una donna, vista l'ambigua identità del personaggio, sfida costui ad una battuta di caccia, invitandolo a portargli come trofeo la Rosa d'Oro, una leggendaria reliquia custodita dalla Sacra Bestia in una grotta nella foresta. Romualdo pensa che, dal momento che la leggenda vuole che la Sacra Bestia mangi solo donne, il Conte di Valdoca rifiuti la sfida per timore della Bestia e getti la maschera. Fantaghirò però non si lascia intimorire; lei, grazie agli insegnamenti del Cavaliere Bianco, sa parlare con gli animali ed è pronta ad affrontare la Bestia. Entrata nella grotta, scopre l'antro in cui è custodito un fiore giallo e carnoso appeso ad una parete: la spelonca altro non è che la bocca della Sacra Bestia, mentre la Rosa d'Oro ne è l'ugola. Fantaghirò riesce a scampare alla Bestia che vorrebbe mangiarla e solleticando il fiore le provoca il solletico: l'animale muore dal ridere e un terremoto richiude per sempre la Grotta della Rosa d'Oro.

    Dopo altri tentativi da parte di Romualdo di smascherare il Conte di Valdoca, affronta in duello Fantaghirò e ne è sconfitto. Lei avrebbe l'occasione di ucciderlo e far cessare per sempre la guerra, ma al momento decisivo non trova la forza per farlo perché ne è innamorata. Torna così a casa coperta di vergogna per non aver compiuto fino in fondo il suo dovere, e per punizione viene rinchiusa. Ma Romualdo, lealmente, si presenta lui stesso al re, proclamandosi sconfitto. In risposta il re gli permette di continuare a governare la sua gente, a condizione che sposi una tra Caterina e Carolina. Ma Romualdo, che ama Fantaghirò e non crede di poter mai amare nessun'altra, rifiuta, e propone invece Ivaldo e Cataldo come sposi per le due giovani, che accettano di buon grado. Caterina convince però Romualdo, riluttante, a seguirla nella stanza di Fantaghirò, e qui egli la trova vestita da donna, grazie alle arti della Strega Bianca che si è scoperta essere anche il cavaliere bianco, e i due si scambiano finalmente un bacio. Un editto finale di Fantaghirò ormai divenuta regina impone che non si uccidano più le oche nel suo regno.

    CAST

    Alessandra Martines: Fantaghirò
    Mario Adorf: re, padre di Fantaghirò
    Kim Rossi Stuart: Romualdo
    Ángela Molina: Cavaliere Bianco/Strega Bianca
    Jean-Pierre Cassel: generale
    Gemelli Ruggeri: indovini
    Stefano Davanzati: Cataldo
    Tomáš Valík: Ivaldo
    Ornella Marcucci: Caterina
    Kateřina Brozová: Carolina
    Emanuela Hernandez: Fantaghirò bambina
    Liza Udracková: Caterina bambina
    Lenka Kubálková: Carolina bambina
    Philip Licman: ciambellano
    Stanislava Bartošová: nutrice
    Jan Morávek: 3° indovino
    Pavel Chalupa: Tonino
    Jan Zdevick: cavaliere ubriaco
    Jan Kraus: Issibil, principe di Assabel
    Martin Faltýn: Ossobol, principe di Assabel
    Filip Renč: Ussubul, principe di Assabel
    Kateřina Frýbová: regina
    Simona Chytrová: danzatrice
    Jiří Patočka: Vecchio Bianco
    Olga Schmidtová: Vecchia Bianca
    Markéta Hrubešová: donna nel fiume
    Antonie Hegerlíková: cuoca

    Doppiatori e personaggi

    Gianni Musy: re, padre di Fantaghirò
    Elettra Bisetti: Strega Bianca, donna nel fiume
    Gianfranco Bellini: Cavaliere Bianco, Vecchio Bianco
    Giorgio Bandiera: generale
    Fabrizio Pucci: Cataldo
    Riccardo Onorato: Ivaldo
    Francesca Draghetti: Caterina
    Paola Valentini: Carolina
    Laura Lenghi: Caterina bambina
    Rossella Acerbo: Carolina bambina
    Mino Caprio: Issibil, principe di Assabel
    Paolo Buglioni: Ussubul, principe di Assabel
    Cesare Barbetti: ciambellano

    Edited by sweetest thing - 29/5/2022, 11:47
     
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