House of Telefilm Forum - Tutto sui telefilm!

Votes taken by sweetest thing

  1. .
    CITAZIONE (r o s e w o o d ‚ @ 11/12/2019, 23:28) 
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    ❆ Numero base: 13 (happy days, quanti ricordi ** <3)
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    :B36: Grazie, segnati!

  2. .
    CITAZIONE (Nienna. @ 10/12/2019, 14:07) 
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    :B36: Grazie, segnati!

  3. .
    CITAZIONE (Alasse_Schwarz @ 17/11/2019, 16:55) 
    ➀ Nome+Link Forum: Piume d'Ottone
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    ➁ Mi abbono a lotterie/contest up/entrambi: Lotterie!
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    Grazie per l'abbonamento :A5:

  4. .
    CITAZIONE (MewMey :3 @ 16/11/2019, 00:47)
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    CITAZIONE (Liberty @ 16/11/2019, 02:04)
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    CITAZIONE (_Yele_ @ 16/11/2019, 02:31)
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    CITAZIONE (†Inahime @ 16/11/2019, 04:50)
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    CITAZIONE (Blue‚ @ 16/11/2019, 08:02)
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    CITAZIONE (Maððie @ 16/11/2019, 09:51)
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    CITAZIONE (» Fyan @ 16/11/2019, 09:59)
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    CITAZIONE (Alasse_Schwarz @ 16/11/2019, 10:24) 
    Partecipiamo volentieri! Grazie per aver spammato da noi! <3

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    [URL=https://piumedottone.forumcommunity.net/]Piume d'Ottone[/URL]

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  5. .
    CITAZIONE (stajo @ 15/11/2019, 23:21) 
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    [URL=https://shadowhuntersgdr.forumfree.it]Shadowhunters Gdr Italia[/URL]

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    Immagine



    BANGERAAAAAAAANG! Siamo ritoooooooornati!!!
    In occasione di una delle festività più belle in assoluto, apriamo una nuovissima
    e bellissima e natalizionissima e tutti gli -issima del mondo Lottery!
    Tema? Beh, sì, il Natale ovviamente... ma in realtà sono gli episodi di Natale! Abbiamo scelto 3 telefilm-simbolo per "epoca", quale sarà il vostro preferito? E quale sarà il vincitore? :P



    REGOLE



    ☑ Ci saranno in totale 60 numeri;
    ☑ Ogni forum potrà prendere un solo numero (+1 se affiliato; +2 se gemellato; +3 se abbonato);
    È obbligatorio esporre il tesserino in Home (controllerò prima dell'estrazione e, se non lo troverò esposto, verrete cancellati... fate i bravi, è Natale [quasi]};
    ☑ Quando tutti i numeri saranno assegnati, si passerà alle premiazioni con estrazione via Random.org;
    Controllate le ultime risposte per sapere se il numero da voi scelto non è già stato preso, altrimenti sceglierò io per voi;
    ☑ Per iscrivere il vostro forum, dovete compilare il modulino che troverete poco sotto.


    PREMI



    ⇝ Affiliazione e/o gemellaggio (reciproco);
    ⇝ Spam importante per 2 settimane (SOLO VINCITORI);
    ⇝ Spam importante per 5 giorni;
    ⇝ Spam annuncio in tutte le sezioni del forum per 5 giorni (SOLO VINCITORI);
    ⇝ Spam forum in 10 forum (SOLO VINCITORI);
    ⇝ Spam forum in 5 forum;
    ⇝ Spam contest/lottery in 10 forum (SOLO VINCITORI);
    ⇝ Spam contest/lottery in 5 forum;
    ⇝ Saluto in tag x10v (SOLO VINCITORI);
    ⇝ Saluto in tag x5v;
    ⇝ Mia iscrizione ad una iniziativa del forum;
    ⇝ Mia iscrizione ad una lotteria organizzata dal vostro forum;
    ⇝ 20 up in un contest a cui non partecipa il mio forum (SOLO VINCITORI);
    ⇝ 10 up in un contest a cui non partecipa il mio forum;
    ⇝ Partecipazione a 7 discussioni del forum (SOLO VINCITORI);
    ⇝ Partecipazione a 3 discussioni del forum;
    ⇝ 1 voto ad un contest a voti a cui non partecipa il mio forum;
    ⇝ Pubblicità forum sulla mia pagina Facebook (SOLO VINCITORI);
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    ⇝ Mia presentazione sul vostro forum;
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    ⇝ Esposizione banner 88x31 in firma per 5 giorni;
    ⇝ Esposizione banner 88x15 in firma per 1 settimana;
    ⇝ Esposizione banner 400x100 in firma per 1 settimana (SOLO VINCITORI);
    ⇝ 2 numeri in più alla prossima lotteria organizzata dal forum;
    ⇝ 2 premi in più alla prossima lotteria organizzata dal forum;
    ⇝ 50 up in più in un prossimo contest up organizzato dal forum;
    ⇝ 1 premio in più al prossimo contest up organizzato dal forum.




    NUMERI


    Red_Ribbon_Christmas_Tag__1__1

    CODICE
    <a href="https://houseoftelefilm.forumfree.it/?t=77127965" target="_blank"><img src="https://upload.forumfree.net/i/ff1317730/Red_Ribbon_Christmas_Tag__1__1.png" title="ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS..."></a>

    001-- The Sims Lover - Topic
    002-- M a j o k k o ★ P a r a d i s e > to infinity and beyond! ♥ - Topic
    003-- Western Redemption Gdr - Topic
    004-- ‹ hymn to insomnia ⋆ falling down › yume lee™ - Topic
    005-- Amethyst ↬ portfolio - Topic
    006-- Dangerous Liaisons RPG - Topic
    007--Liberty's Ocean - Topic
    008--
    009-- Assiah GdR - Tag
    010-- Crossover Gdr Ω The endless fantasy - topic
    011--
    012--
    013-- Vacanze romane gdr - Topic
    014-- Shadowhunters Gdr Italia - topic
    015--
    016-- ‹ hymn to insomnia ⋆ falling down › yume lee™
    017-- ‹ hymn to insomnia ⋆ falling down › yume lee™
    018-- La Terra di Mezzo - La II Era: l'ascesa di Sauron - Tag
    019-- ♅ Distant Horizons ❧ {Shang's Blog} - Topic
    020-- † Tales of Deep Darkness; Ina's Land •} - Topic

    Red_Ribbon_Christmas_Tag

    CODICE
    <a href="https://houseoftelefilm.forumfree.it/?t=77127965" target="_blank"><img src="https://upload.forumfree.net/i/ff1317730/Red_Ribbon_Christmas_Tag.png" title="ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS..."></a>

    021-- NYC Metropolitan Life GDR - Tag
    022-- › cαrry on my ω α y ω α r d son ♔ { Midori's pƒ - Topic
    023-- WolfQuest Fan Forum - Topic
    024-- › cαrry on my ω α y ω α r d son ♔ { Midori's pƒ
    025-- It's Not for Everyone~ Dãrk Portfolio - It's Not for Everyone~ Dãrk Portfolio
    026-- It's a wild world ⋅ Yuixity Blog - Topic
    027-- › cαrry on my ω α y ω α r d son ♔ { Midori's pƒ
    028-- The Gates of Eternal Darkness - Topic
    029-- › cαrry on my ω α y ω α r d son ♔ { Midori's pƒ
    030-- » ∞ Strega della Luna 2.0 - Official Blog ☾ - Topic
    031-- paint it black rpg - Tag
    032-- › cαrry on my ω α y ω α r d son ♔ { Midori's pƒ
    033-- Piume d'Ottone - Tag
    034-- Amethyst ↬ portfolio
    035-- My mistiness nest - Topic
    036-- Ðark ¢ollege Ãnime GDR - Topic
    037-- Linelor - Fantasy GDR - Topic
    038-- Amethyst ↬ portfolio
    039-- Code Secret Otaku - Topic
    040-- My Souls - Eila Portfolio - Topic

    Red_Ribbon_Christmas_Tag__2_

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    <a href="https://houseoftelefilm.forumfree.it/?t=77127965" target="_blank"><img src="https://upload.forumfree.net/i/ff1317730/Red_Ribbon_Christmas_Tag__2_.png" title="ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS..."></a>

    041-- Ciò che è stato chiuso deve rimanere tale. >> Alohomora gdr - Topic
    042-- Amethyst ↬ portfolio
    043-- Heart's Carnival - Kingdom Hearts GDR - Topic
    044-- Contests and More...! - Topic
    045-- Ciò che è stato chiuso deve rimanere tale. >> Alohomora gdr
    046-- Ciò che è stato chiuso deve rimanere tale. >> Alohomora gdr
    047-- Cumberbatch & non solo - Tag
    048-- {Candy~Shock Graphic Forum - Topic
    049-- {Candy~Shock Graphic Forum
    050-- {Candy~Shock Graphic Forum
    051-- {Candy~Shock Graphic Forum
    052-- Aokai Gdr - Tag
    053-- Game of Thrones GdR - A Dance with Dragons - Topic
    054-- Ciò che è stato chiuso deve rimanere tale. >> Alohomora gdr
    055-- Game of Thrones GdR - A Dance with Dragons
    056-- »Il Caffè di Shaymin• - Topic
    057--
    058--
    059--
    060-- Game of Thrones GdR - A Dance with Dragons


    MODULO


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    Edited by sweetest thing - 12/12/2019, 00:01
  7. .

    Capitolo 10



    La foto di Dove non era riuscito a preparare Gold per quanto fosse alto l'uomo.

    Lui non era imponente, ma si era dannatamente assicurato che nessuno si facesse mai un'idea distorta di sè per questo. Una volta che le persone avevano sentito la piena forza della sua personalità, "piccolo" non era una parola che nessuno associava mai con Diarmid Gold.

    Dove - con un nome come Thelonius, Gold poteva capire perché l'uomo avesse scelto il suo cognome - aveva bisogno di fare di tutto per non essere preso sul serio. Gold gli arrivava più o meno sotto la spalla e la sua abitudine di chinarsi per passare sotto i telai delle porte e le lampade serviva solo ad enfatizzare le sue dimensioni. Persino la sua voce incombeva timore. Quando parlava, era come il rombo dei bassi di montagne lontane che si sbriciolavano.

    Accanto a lui, Gold si sentiva minuscolo e insignificante, naturalmente Belle sembrava rapita dall'uomo.

    Annuiva a tutto ciò che l'uomo diceva, i suoi occhi brillanti. Era un netto contrasto con le risposte non impegnative che aveva dato con gli altri intervistati. Solo Anton Tine, un gigante di uomo che sembrava un bambino rispetto a Dove, le aveva suscitato un tale entusiasmo. Fino a quel momento, Gold aveva semplicemente pensato che stesse giocando a carte molto coperte per non indebolire la sua posizione di contrattazione quando sarebbero arrivati a negoziare il contratto del nuovo assistente di suo padre.

    Apparentemente, tuttavia, nessuno di quei candidati era stato all'altezza dei suoi standard. Dopo dieci minuti dall'incontro con l'uomo, era palesemente chiaro che Dove avrebbe vinto a mani basse, il che significava che Gold avrebbe dovuto trovare un modo per vivere con quell'uomo ingombrante.

    Sul divano accanto a lui, Belle stava praticamente vibrando per l'eccitazione mentre Dove spiegava come l'arte e la musica fossero in grado di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili nelle menti di quelli toccati da lesioni o malattie. Nonostante i suoi dubbi, Gold doveva ammettere che il suo approccio pratico sembrava adattarsi perfettamente a qualcuno ossessionato dal costruire cose come Moe.

    "Papà è un inventore..." Belle esitò per un momento “Voglio dire, era un inventore prima dell'ictus. Ha un progetto a cui sta lavorando. Non arriva mai da nessuna parte, ma è molto importante per lui".

    "Un moto perpetuo" Gold si inserì, consapevole dello sguardo sorpreso di Belle “È qualcosa su cui potrebbe lavorare con lui? Non intendo farlo per lui, e non so se lui accetterà alcun aiuto, ma..." si interruppe, sembrando senza più parole.

    “Sarei felice di lavorare con il signor French al suo progetto. Lo considero un segno promettente che abbia una tale intensità di interesse. È quando l'attenzione di un individuo si sposta verso l'interno che può essere difficile raggiungerlo".

    "Può aiutarlo?" ci fu qualcosa di nuovo nella voce di Belle, qualcosa di affamato. Istintivamente, Gold le prese la mano e la strinse.

    Dove prese in considerazione la sua domanda “Le ricerche attuali indicano che il cervello è più plastico di quanto si credesse in precedenza. Mentre il danno non può essere annullato, il cervello è in grado di formare nuove connessioni per compensare. Con la terapia e le cure mediche adeguate, il signor French potrebbe essere in grado di recuperare alcune delle abilità che ha perso".

    Fu una risposta solida, ottimista senza offrire false speranze e Gold annuì in segno di approvazione. Accanto a lui, sentì Belle ritirarsi in se stessa e si rese conto che aveva sperato che Dove avrebbe promesso loro un miracolo.

    "Ha qualche domanda per noi?" lui chiese.

    Dove annuì lentamente “Sarebbe possibile per me incontrare il signor French? Mi piacerebbe avere un'idea della sua personalità".

    Belle si scrollò di dosso il suo umore nero e sorrise calorosamente "Ovviamente. La porterò di sopra".

    Gold si trascinò dietro di loro in modo da poter osservare la loro interazione. Belle era stata chiaramente colpita da Dove, ma nulla nella sua espressione o linguaggio del corpo indicava attrazione. Era tutto normale e sentì qualcosa nella sua anima rilassarsi come una preoccupazione che non si era completamente reso conto di provare.

    "Papà? Mi piacerebbe che tu incontrassi qualcuno. Questo è Dove".

    Gold si fermò sulla soglia della stanza di Moe per assistere all'introduzione.

    "È un piacere conoscerla, signor French".

    Moe alzò lo sguardo brevemente prima di riportare la sua attenzione sul suo progetto, solo per rialzare lo sguardo un attimo dopo, più lentamente questa volta, mentre si concentrava su Dove "Quanto sei alto?".

    "Papà!".

    Dove battè ciglio “2 metri e 8 centimetri. Lei quanto è alto?".

    “1 metro e 75. Ho sempre desiderato essere più alto".

    “Ha i suoi svantaggi. Spesso sbatto la testa".

    Moe lo fissò e poi annuì "Ottimo punto".

    "Mi parlerebbe del suo progetto?".

    Belle fece un passo indietro mentre Dove si sedeva accanto a Moe, abbastanza vicino da esprimere interesse senza essere troppo vicino da far sentire l'uomo intimidito.

    "Il signor Gold mi ha detto che sta cercando di creare un moto perpetuo. Quale metodo sta usando?".

    Invece di essere infastidito dall'interruzione, Moe sembrò bearsi della possibilità di parlare del suo lavoro. Gold non riusciva a capire niente di ciò che stavano dicendo, ma o Dove aveva avuto più fortuna o era un attore consumato. Soddisfatto di aver trovato il loro guardiano, rivolse la sua attenzione a Belle quando si mosse per appoggiarsi al muro accanto a lui.

    "Sembrano andare d'accordo."

    "È perfetto" nonostante le sue parole, la voce di Belle era piatta. Senza dubbio, si sentiva ancora stordita dal cauto ottimismo di Dove.

    "Non è meglio che sia realistico? Non vorresti che ti offrisse false speranze. Tesoro, so che vuoi un miracolo, ma anche un piccolo miglioramento è sempre un miglioramento".

    Con suo orrore, gli occhi di Belle si fecero vitrei "Non è quello".

    Afferrandola per un braccio, Gold la portò nell'atrio in modo che potessero parlare in privato "Allora che cos'è?".

    "Non hai sentito quello che ha detto? Che con la terapia e le cure mediche adeguate potrebbe migliorare?”.

    "Sì" non era sicuro del motivo per cui sembrasse così desolata. Per quanto lo riguardava, quella era una buona notizia.

    "Sta peggiorando da anni!" Belle si strinse le braccia attorno ai fianchi "Se lo avessi portato da medici migliori... se avessi lavorato con lui di più...".

    La realizzazione lo colpì improvvisamente. Belle era troppo impegnata a incolpare se stessa per non aver fatto abbastanza per suo padre negli ultimi anni da non poter accettare la speranza che Dove le stava offrendo "No".

    "No?" Belle ripeté, sollevando le sopracciglia.

    "Non è colpa tua. Hai fatto tutto il possibile per lui. Hai lavorato fino all'osso solo per mantenere un tetto sopra la sua testa e il cibo nel piatto. Gli hai dato tutto quello che avevi. Non c'è motivo di sentirsi in colpa".

    "Ma non è bastato!" Belle si lamentò.

    Gold la strattonò per le braccia, tenendola stretta a sè “Niente è mai abbastanza. Quando si tratta delle persone a cui teniamo, pensiamo sempre che ci sia qualcos'altro che avremmo dovuto fare che avrebbe cambiato tutto. Ma non c'è, e se la pensi in questo modo, diventerai pazza. Avresti potuto portarlo dai migliori dottori del mondo e passare ventiquattro ore al giorno a fare esercizi di terapia con lui e non sarebbe ancora abbastanza perché quello che vuoi veramente è agitare una bacchetta magica e sistemare tutto. E non puoi farlo. La magia non esiste".

    Nel suo abbraccio, il corpo di Belle era rigido, un chiaro segno che non stava accettando l'assoluzione che lui le stava offrendo. Gold ci riprovò “Hai fatto il meglio che potevi con quello che avevi. Sopravvivi da anni e hai tenuto entrambe le teste fuori dall'acqua. È qualcosa di cui essere orgogliosi. Hai fatto tutto il possibile per dargli le migliori possibilità. Ecco perché sei qui".

    Belle si accasciò contro di lui, la testa si posò contro la sua spalla "Ecco perché sono qui" concordò con voce bassa.

    Stanco per quello spettacolo profondo, le premette un bacio sulla testa "Sì. Sei una brava figlia" stava rinunciando ai suoi sogni d'amore e provvedendo a suo padre. Non molte persone sarebbero disposte a fare quel sacrificio.

    Si staccò dal suo abbraccio e gli fece un sorriso tremendo "Adesso sto bene".

    Gold non era del tutto sicuro delle sue parole. Belle aveva anni di repressione della frustrazione da affrontare ed era improbabile che una conversazione di cinque minuti con lui avrebbe cancellato tutto. Tuttavia, era orgoglioso di aver dato una mano "Siamo decisi su Dove?".

    "Oh si. È perfetto per papà.".

    "Allora, perché non negozio io il suo contratto mentre passi un po' di tempo con tuo padre?".

    Ora che avevano un custode per Moe, Gold poteva essere generoso nel condividere l'attenzione di Belle con l'uomo più anziano.

    "Grazie".

    Con sorpresa di Gold, Belle si sporse per premere un bacio sull'angolo della sua bocca, una carezza molto più intima di quanto si aspettasse. Forse, una volta sistemate le cose con Dove, avrebbero potuto trovare un po' di tempo per un'altra "sessione di prove".

    Con questo in mente, Gold non fu così spietato durante la contrattazione. Da parte sua, Dove aveva avuto chiaramente una sua esperienza di negoziazione e Gold era stato suo malgrado colpito dall'abilità contrattuale dell'uomo. Rispettava chiunque sapesse cosa voleva.

    Alla fine, optò per uno stipendio e un pacchetto di indennità più generosi di quanto avesse pianificato, ma quando si ricordò di quanto Belle fosse contenta di aver trovato qualcuno che fosse in grado di mettersi in contatto con suo padre, Gold non pensò ai soldi. Inoltre, Dove accettò di iniziare il giorno seguente, il che significava che dovevano passare solo un'altra notte a placare Moe prima di avere finalmente del tempo per sé.

    Dopo aver accompagnato Dove alla porta e aver contattato l'agenzia per informarli dell'accordo, Gold trovò Belle nella stanza di suo padre, appollaiata sul divano mentre lo guardava lavorare.

    "Guarda" sussurrò quando lui entrò.

    Gold impiegò un momento a capire cosa stesse cercando di mostrargli e le sue sopracciglia si sollevarono sorprese quando seguì il suo sguardo. Il progetto di Moe, che fino a quel momento era stato poco più che frammenti casuali sparsi sul tavolo, aveva acquisito una forma definita.

    Invece di un mucchio di spazzatura, Moe ora aveva una piattaforma con una piccola ruota montata su di essa che stava studiando con grande interesse. Non era molto, e Gold non aveva idea di cosa avrebbe potuto farci, ma dallo sguardo sul viso di Belle, aveva fatto grandi progressi.

    "È meraviglioso" disse onestamente. In meno di un'ora, Dove aveva già avuto un impatto positivo su Moe.

    "Sono passati anni" Belle mormorò mentre lui rivendicava il posto accanto a lei.

    “Penso che questo sia un segno che hai fatto la scelta giusta. Dove si trasferisce domani".

    Invece di sembrare compiaciuta per la notizia, Belle distolse la sua attenzione da suo padre per fissarlo con uno sguardo acuto "Che cosa?".

    "Nella stanza degli ospiti dall'altra parte del corridoio" Gold annuì in direzione del corridoio.

    "Di cosa stai parlando?" Belle sembrava così onestamente confusa che Gold si ritrovò a chiedersi se avesse immaginato gli eventi del mattino.

    "Abbiamo deciso di assumere Dove per essere il custode di tuo padre" le ricordò.

    "Sì, ma..." la faccia di Belle si contorse per l'angoscia "Si sta trasferendo qui? Pensavo sarebbe venuto solo per un paio d'ore al giorno a lavorare con papà".

    Ah.

    Gold sussultò quando si rese conto che stavano parlando di cose del tutto diverse "Pensavo che fossimo d'accordo sul fatto che prendersi cura di tuo padre fosse troppo per te".

    "Ed è per questo che abbiamo deciso di assumere Dove. Per darmi una pausa" Belle lo stava guardando come se non l'avesse mai visto prima "Gli hai chiesto tu di trasferirsi?".

    “Ho contattato l'agenzia e ho chiesto un inserviente 24h su 24h. Non puoi continuare a fare tutto da sola, Belle. Ti stai impegnando fino all'osso" avevano concordato che lei avrebbe avuto l'ultima parola sulle cure di Moe, ma a tal proposito, Gold non si sarebbe mosso.

    "Ma..." Belle guardò da lui verso Moe e viceversa.

    "Quando è stata l'ultima volta che hai dormito tutta la notte? Hai mangiato un pasto caldo? Ti sei seduta e hai letto un libro?”.

    Le labbra di lei si serrarono, dicendogli che le sue domande stavano facendo centro.

    "Devi prenderti del tempo per te."

    "Cosa ti aspetti che faccia?" lo sfidò.

    Gold si pizzicò il naso tra il pollice e l'indice, rifiutandosi di sbottare "Tutto quello che vuoi. Andare a fare shopping. Uscire a pranzo con i tuoi amici. Trascorrere la giornata al centro benessere. Restare a letto tutto il giorno e leggere un libro da cima a fondo. Voglio che ti rilassi e ti diverta".

    Lei scosse la testa "Ha bisogno di me".

    Stava aprendo la bocca per sostenere che, mentre Moe aveva davvero bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui, quel qualcuno non doveva essere lei, quando il suo cervello si riaccese in tempo. Per anni, Belle si era definita la custode di suo padre e alcuni ruoli non erano facili da abbandonare. Era qualcosa che conosceva fin troppo bene.

    Respirando profondamente, raccolse i suoi pensieri e provò un'altra tattica "Sì, è vero. Sei sua figlia e sarai sempre sua figlia. Non ti sto dicendo che non puoi passare del tempo con lui. Sto dicendo che non devi fare tutto. Lascia che Dove faccia un po' del lavoro".

    Semmai, Belle sembrava solo più accigliata "Papà non vuole che nessun altro si prenda cura di lui in quel modo".

    "Gli piace Dove" questa era la ragione per cui avevano scelto il grande uomo “All'inizio potrebbe essere guardingo. ma Dove è un professionista. Sa come gestire questo genere di cose. Sii onesta: non sarebbe bello avere qualcun altro che gli fa il bagno? Non ti piacerebbe andare a letto e sapere di non doverti alzare fino a quando non ne hai voglia?".

    Belle si morse il labbro "Non mi dispiace prendermi cura di lui".

    Moe French era il mondo intero di Belle. Senza un custode, non c'era spazio per un marito in quel mondo. Non c'era quasi spazio per la stessa Belle.

    "So che non ti dispiace. Lo fai da anni. Ti sei guadagnata una pausa. Con Dove qui, sarà ben curato e sarai in grado di essere sua figlia, non il suo custode".

    Quando Belle si voltò a guardare suo padre, Gold non era se stesse pensando alle sue parole o gli avrebbe urlato contro "Perché non facciamo una prova? Se, dopo un mese, non sarai contenta di come sta andando Dove, ripenseremo alla situazione".

    Mentre diceva quelle parole, Gold sperava che quel lasso di tempo fosse appropriato. Un mese sarebbe dovuto essere abbastanza per Moe per adattarsi a una nuova routine, e una volta che Belle avrebbe preso il gusto di poter fare ciò che le piaceva, si sarebbe ricordata di quanto le piaceva quella libertà.

    "Dopo un mese, se non sono soddisfatta, Dove andrà via?".

    "Hai l'ultima parola sulle cure di tuo padre".

    Se Belle avesse rifiutato un badante stabile, Gold non era sicuro di cosa avrebbe fatto, ma ci avrebbero pensato solo nel caso in cui. In primo luogo, aveva un mese per convincerla che nella vita c'era molto altro che essere solo il custode di suo padre.

    "Gli darò un mese" concordò, non sembrando del tutto soddisfatta del compromesso.

    In quel momento, suggerire di trarre vantaggio dalla distrazione di suo padre per trascorrere del tempo insieme sarebbe stato probabilmente controproducente. Invece, Gold decise di sistemarsi più comodamente accanto a lei, avvicinandosi abbastanza da poterla sentire vicina. Belle non distolse lo sguardo da suo padre, ma quando lui le avvolse un braccio attorno alle spalle, si appoggiò a lui, una parziale vittoria. A quel punto, avrebbe preso ciò che poteva e sperava che domani Dove si sarebbe dimostrato essere il miracoloso che non avrebbe mai affermato di essere.

    Il loro matrimonio dipendeva da quello.


    Continua...
  8. .

    Capitolo 6



    "Oh andiamo" Gold mormorò mentre cercava di rispondere alla richiesta di videochiamata di Belle. Quando avevano concordato su un'ora adatta per parlare con Bae, gli aveva spiegato l'esatta applicazione che avrebbe usato e gli ci erano volute quasi quattro ore per scaricare l'app e accedervi. Pensava di essere preparato.

    "Papà, Belle sta chiamando!" Bae disse con impazienza, come se non lo sapesse già.

    "Ci sto arrivando" disse a suo figlio, le mani che gli tremavano. Non c'era motivo di essere nervosi, ma per qualche motivo lo era. Belle non sembrava il tipo di persona che si sarebbe offesa tanto alla sua chiamata non immediatamente accettata, tanto da decidere che i Gold non meritassero una seconda occasione, ma una miriade di terribili possibilità gli riempirono la mente.

    "Dammelo" senza nemmeno un "per favore", Bae prese il telefono dalle sue manu e iniziò a pigiare i pulsanti in un modo che a Gold sembrò essere casuale. Meraviglioso. Stava per riattaccare a Belle e poi avrebbe dovuto affrontare la tristezza di Bae perchè privato della sua conversazione che non vedeva l'ora di avere da quattro giorni.

    "Ecco la mia Bestia!" Belle esclamò quando il suo viso apparve miracolosamente sul piccolo schermo. Apparentemente, suo figlio di sette anni era tecnologicamente più esperto di suo padre. Era un po' imbarazzante.

    "Ciao Belle!" Bae urlò al telefono, tenendolo così vicino alla sua faccia che Gold dubitava che Belle potesse vedere molto più del suo naso.

    "Ecco, proviamo così" prese il telefono dalle mani di Bae e lo appoggiò contro i porta sale e pepe sul tavolo della cucina. Bae si inginocchiò su una sedia per potersi avvicinare allo schermo, il brillante sorriso di suo figlio illuminava la stanza.

    "So che c’è anche lei, Maestà!".

    Imbarazzato, Gold avvicinò una seconda sedia a Bae e si sedette. Quando lei si accigliò, si pentì immediatamente della sua decisione. Belle stava chiamando per parlare con Bae, non con lui.

    “Ti vedo solo a metà. Avvicinati un po'”.

    Quando provò a seguire le sue istruzioni, Belle scosse la testa.

    "No, dall'altra parte. Ancora un po’. Ecco!".

    Quando lo fece posizionare dove voleva, la faccia di Gold era già in fiamme. Suo figlio, appena uscito dalla prima elementare, era più esperto con i cellulari di lui. Belle doveva pensare che fosse ridicolo.

    Se notò il suo imbarazzo, fu abbastanza gentile da non dire nulla. Invece, si concentrò su Bae "Come è andato il viaggio verso casa? Hai visto qualcosa di interessante?".

    Ciò bastò a far partire Bae e, mentre Gold ascoltava la conversazione, si prese un momento per essere grato che le cose andassero così bene. Aveva passato gli ultimi giorni a preoccuparsi che la dinamica tra Belle e Bae sarebbe cambiata irrevocabilmente ora che non erano più in grado di parlare di persona e il pensiero che Bae perdesse la vicinanza che aveva instaurato con lei lo aveva fatto stare in ansia.

    Aveva fatto un elenco di una dozzina di argomenti diversi per far ripartire la discussione nel caso in cui la conversazione fosse finita in stallo, ma non sembrava che ne avrebbe avuto bisogno. Bae era a suo agio come se Belle fosse stata seduta al tavolo con loro.

    'Sarebbe stato bello', Gold rifletté. Quando le aveva suggerito di venire nel Maine, aveva pensato solo a quanto sarebbe stato felice Bae di riunirsi a Belle. Non aveva pensato a cosa avrebbe potuto significare la sua presenza per lui. Belle sarebbe stata un altro paio di occhi per tenere sotto controllo la salute di Bae. Sarebbe stata in grado di dirgli se avesse notato cambiamenti nel colorito o nella respirazione del bambino e tranquillizzarlo quando si sarebbe fatto prendere dal panico per qualche sintomo percepito che si sarebbe rivelato nullo. Se Belle fosse stata lì, non sarebbe stato più solo in quella battaglia.

    Trattenne un sospiro, consapevole di essere egoista. Belle era interessata a Bae, non a lui, e andava bene così. I bisogni di suo figlio erano di gran lunga più importanti di quelli di Gold. In Belle, Bae aveva trovato una compagna di giochi e una confidente. Poteva far sorridere il bambino quando era giù e niente era più importante di quello. Non era giusto aspettarsi che le sue attenzioni si rivolgessero a tutti membri della famiglia.

    “Allora, sei felice di essere a casa?” Belle chiese una volta che Bae aveva finito di parlarle del viaggio.

    Gold guardò suo figlio, incuriosito da quale sarebbe stata la sua risposta. Nonostante tutte le lamentele che Bae aveva fatto per aver dovuto lasciare la Florida, era stato di buon umore da quando erano tornati a casa.

    "Sono un po' contento. Voglio stare con te e fare passeggiate, ma mi mancava la mia stanza. E non devo trasportare la bombola, qui!" Bae sollevò il lungo tubo che lo collegava al sistema di ossigeno al secondo piano e lo fece scattare come una frusta.

    "Sembra un grande miglioramento" Belle concordò.

    "È molto lungo, quindi posso andare ovunque in casa".

    Ci era voluta un po' di pratica per capire come muoversi per casa con un tubo di ossigeno che lo legava al sistema posto in un angolo della sua camera da letto, ma Bae aveva imparato in fretta. Con sorpresa di Gold, il bambino sembrava addirittura considerare il tubo come una specie di giocattolo. Una volta, aveva sorpreso Bae a fare un circuito dalla sua camera da letto alla sua stanza dei giochi attraverso il bagno che collegava le due stanze e, poi, fuori in corridoio prima di rientrare nella sua camera da letto, girando e girando in tondo fino a quando non aveva finito il filo, come un cane che si insegue la coda attorno ad un albero a cui era stato incatenato.

    A prescindere dal gioco, sembrava che gli piacesse perché rideva scioccamente quando finiva di annodarsi, quindi invertiva il circuito per legarsi di nuovo nella direzione opposta. Gold non lo capiva, ma tutto ciò che faceva ridere Bae gli andava bene.

    "Vuoi vedere la mia stanza?" Bae chiese, sollevando il telefono dal tavolo.

    "Mi piacerebbe vedere la tua stanza!".

    “Vieni!” con Belle in mano, Bae decollò al secondo piano e Gold lo seguì a un ritmo più tranquillo.

    Quando raggiunse la stanza di Bae, suo figlio stava mostrando la sua collezione di peluche, assicurandosi che vedesse che la piccola Bestia che gli aveva dato aveva un posto privilegiato sul suo letto. Da lì, si trasferì al suo tavolo d'arte, poi alla parete piena di libri, il bambino era apparentemente intenzionato a mostrare a Belle tutto ciò che possedeva.

    Era una buona cosa che Belle avesse avuto il buonsenso di organizzare quella telefonata nel suo giorno libero, Gold pensò mentre si sedeva sul bordo del letto di Bae a guardare. Di questo passo, Bae non avrebbe smesso di parlare fino all'ora di cena e Belle sembrava felice di ascoltarlo.

    "Ma dov'è il tuo castello? Voglio vedere il tuo castello!" Belle chiese.

    Immediatamente, Bae uscì e scappò via, lasciando Gold a zoppicare dietro di lui "Rallenta!".

    "Papà…".

    "Papà ha ragione. Non vuoi restare senza fiato " Belle andò in suo soccorso.

    "Va bene, va bene" il tono di Bae indicava che pensava che gli adulti fossero ridicoli, ma camminò per il resto della strada verso la sala giochi.

    "Guarda!" si fermò di fronte all'enorme teatro e sporse la mano che teneva il telefono in modo che Belle potesse vederlo.

    All'altro capo della linea, Gold sentì un sussulto "Porca tr... Volevo dire, wow!".

    Gold si appoggiò allo stipite della porta e cercò di vedere il castello attraverso gli occhi di Belle. Le pareti in vetroresina del teatro a due livelli erano modellate e dipinte per assomigliare alla pietra medievale. Al primo livello, vari angoli e fessure a misura di bambino invitavano all'esplorazione e al gioco e una scala in legno conduceva alle torri e ai bastioni del secondo livello. Uno scivolo dalla torre di sinistra riportava Bae a terra e le pareti del teatro si fondevano perfettamente con il murale trompe l'oeil sulla parete di fondo, rendendo il castello ancora più grande e impressionante.

    "Non è bello?" Bae chiese mentre strisciava in uno dei buchi nascosti, portando Belle con sé.

    "È meraviglioso! Ed è molto più grande di quanto mi aspettassi".

    Con sforzo, Gold riuscì ad abbassarsi per sedersi sul pavimento, distendendo la sua gamba destra goffamente davanti a lui. La posizione non era esattamente comoda, ma almeno così faceva ancora parte della conversazione.

    "Cosa ti aspettavi?".

    "Un teatro! Come..." Belle usò le mani per indicare una struttura alta circa un metro.

    Bae rise dell'idea "Anch'io ho un castello da gioco, ma questo è il mio vero castello".

    "Ci credo" Belle sembrava ancora un po' scioccata.

    Se non altro, l'aveva convinta che non aveva messo a dura prova le sue finanze con quel braccialetto di Bae. Aveva speso una piccola fortuna facendo costruire il teatro, ma Gold lo considerava denaro ben speso. Se Bae non poteva correre e giocare come gli altri bambini, aveva bisogno di un posto dove poter testare i limiti della sua immaginazione, preferibilmente a breve distanza dal suo tubo dell'ossigeno.

    "Puoi giocarci quando vieni a trovarci" Bae promise.

    "Non vedo l'ora. Voglio provare quello scivolo!”.

    "Ora te la faccio vedere" Bae strisciò su Gold per uscire dal castello e Gold prese il telefono dalla sua mano mentre lo superava.

    "Puoi riaverlo una volta salito" era iperprotettivo, ma meglio che rischiare una caduta perché Bae aveva provato a salire con una mano sola.

    "Se avessi avuto una cosa del genere, i miei genitori non mi avrebbero mai vista uscire di casa" Belle gli disse quando sollevò lo schermo per guardarla.

    "Mi dispiace profondamente essere troppo grande per giocarci" ammise. In verità, era la sua gamba che lo limitava più delle sue dimensioni - non era mai stato un uomo alto - ma non aveva senso richiamare l'attenzione sulla sua disabilità.

    "Mi dispiace per prima. Quando ho quasi imprecato...” Belle sussurrò, sembrando imbarazzata.

    Gold fece segno di fermarsi "Nessun danno fatto. Non se ne è nemmeno accorto".

    "Accorto di cosa?" Bae chiese mentre teneva la mano imperiosamente fuori dai bastioni per riavere il telefono.

    Gold si prese del tempo, alzandosi dal pavimento per trovare una risposta, poi si rese conto che lo stava fissando. Consegnò il telefono a Bae.

    "Che Belle indossa il tuo regalo" aveva individuato immediatamente il braccialetto che le adornava il polso.

    Bae si coprì la faccia con il telefono per vedere di persona, poi sorrise "Indossi il braccialetto!".

    "Lo indosso ogni giorno" Belle gli disse.

    "Sono contento. Sapevo che ti sarebbe piaciuto" Bae prese il suo posto in cima allo scivolo e tese il braccio in modo che Belle potesse vedere il fondo "Andiamo!".

    Gold ridacchiò mentre guardava le buffonate di suo figlio. Non importava quante migliaia di distanza ci fossero tra loro, Bae aveva una nuova migliore amica.

    "Posso vedere la tua stanza?" Bae chiese.

    "Sicuro. Non è divertente quanto la tua, però" Belle lo avvisò.

    Gold si riappropriò di ciò che pensava fosse la sua sedia da lettura e si mise Bae in grembo in modo che entrambi potessero guardare mentre Belle si spostava lentamente intorno ad una piccola e impersonale camera da letto contenente due letti, due comodini, uno pieno di libri della biblioteca, e una scrivania con un computer portatile. L'unico lampo di personalità in mostra era un dipinto di una spiaggia e diverse fotografie incorniciate sulla scrivania.

    Si ritrovò ad allungare il collo per vedere meglio le foto, ma Belle concesse loro solo una rapida occhiata prima di continuare il suo tour. Bae si dimenò in grembo.

    "Dove sono i tuoi giocattoli?".

    "Sono troppo grande per giocare con i giocattoli" Belle disse gentilmente.

    "No, non lo sei. Papà ha dei giocattoli ed è molto più vecchio di te".

    "Grazie, Bae" Gold mormorò.

    Il bambino non si accorse del suo commento ironico.

    "Papà ha delle banche che si muovono e fanno delle cose, pupazzi e cose del genere".

    "Quelli sono oggetti d'antiquariato. Li colleziono" Gold gli ricordò. Non era come se si mettesse di notte a giocare con le marionette.

    "Mi sposto molto, quindi non ho molte cose" Belle spiegò.

    "Perché?".

    “Beh, a volte vivo qui in Florida e aiuto la principessa Belle, a volte vivo a Boston e vado a scuola. Ciò significa che posso avere solo quanta roba si adatta ad entrare in una o due valigie".

    A Gold sembrava un modo poco pratico di vivere. Durante la sua giovane età molto impoverita, non aveva posseduto quasi nulla e preferiva di gran lunga essere circondato da cose belle.

    Bae, d'altra parte, non riusciva affatto a capire "Due valigie? Solo due?".

    Loro avevano portato molte più valigie per una settimana di vacanza e Gold poteva praticamente vedere la mente di suo figlio lavorare mentre cercava di capire quanti dei suoi effetti personali sarebbero potuti entrare in due valigie.

    "Esatto!" Belle disse allegramente.

    "È una buona cosa che tu abbia scelto il braccialetto come regalo per Belle".

    Con il senno di poi, non c'era da meravigliarsi che avesse selezionato qualcosa di piccolo e pratico come souvenir di Epcot.

    "Hai bisogno di più roba" l'espressione sul volto di Bae era mortalmente seria e Gold ce la mise tutta per non ridere.

    "Un giorno, quando vivrò sempre nello stesso posto, ne avrò di più" gli promise, le sue fossette che mostravano il suo divertimento.

    "Quindi, vivi alla Disney in estate e vai a scuola a Boston..." Bae si fermò mentre elaborava la logistica, poi si illuminò “Vado sempre dal dottore a Boston! Posso venire a vedere la tua scuola quando ci verrò di nuovo?".

    "Certo che puoi!" Belle rispose.

    “Che tipo di scuola fai? Devi indossare un’uniforme? Io sì".

    Considerando tutta la scuola che Bae aveva perso per gli appuntamenti con il medico, Gold stava seriamente pensando di ritirare suo figlio dalla sua costosa scuola privata e assumere un tutor a casa. Solo la consapevolezza che Bae non avrebbe voluto quel cambiamento lo aveva ancora trattenuto. Un tutor avrebbe fatto miracoli per la sua educazione, ma a Bae sarebbero mancati i suoi compagni di classe.

    Non importava quanto spesso pensasse alla situazione, non riusciva a prendere una decisione. Non sembrava mai sapere come superare il confine tra rendere felice Bae e provare a preparare suo figlio per il futuro. Quanto sarebbe stata importante l'educazione per un bambino che poteva non superare il suo decimo compleanno? D'altra parte, se Bae avesse avuto i suoi nuovi polmoni, avrebbe potuto avere una vita adulta in futuro e doveva essere pronto a viverla. Gold avrebbe dovuto puntare sull'indulgenza o sulla disciplina? Avrebbe dovuto concentrarsi sul rendere questi anni i più belli possibili o supporre che stesse tentando di crescere un adulto produttivo e agire di conseguenza?

    Gold era così perso nelle sue riflessioni che non era riuscito a registrare nulla di quello che Belle aveva detto sulla sua scuola fino a quando Bae non lo aveva colpito accidentalmente allo stomaco per l'eccitazione.

    "È così bello! Non è bello, papà?".

    "È molto bello" concordò, sperando che nessuno gli avrebbe chiesto di spiegarsi prima di raccogliere abbastanza indizi per capire di cosa stessero parlando.

    "In cosa consiste? Posso leggerlo?" Bae chiese curioso.

    "Penso che sia probabilmente un po' troppo da grandi per te, in questo momento. Non credo che avrà molto senso per te finché non andrai al college" Belle gli lanciò uno sguardo di scuse attraverso lo schermo per aver infranto la regola del 'non parlare del futuro di Bae'.

    Bae sospirò "Ok. Ma dovresti scriverne un altro che possa leggere ora".

    Con ciò, Gold era stato in grado di mettere insieme i pezzi. Belle aveva scritto una sorta di storia o libro e Bae voleva leggerlo, ma era rivolto agli adulti. Suo figlio aveva ragione: era estremamente impressionante.

    "Ci proverò, ma ci vuole molto tempo per scrivere un libro" Belle lo avvisò.

    "Va bene. Non mi importa se ci vorrà un po'".

    Belle sorrise alla sua generosa dichiarazione "Farò del mio meglio".

    Durante la breve pausa durante la conversazione, l'orologio del nonno in soggiorno suonò e Gold dovette guardare l'orologio al polso per assicurarsi di aver sentito correttamente. Sembrava come se avessero appena iniziato a parlare con Belle, ma erano al telefono da quasi tre ore.

    "È quasi ora di cena, Bae, e sono sicuro che Belle abbia altre cose da fare. Perché non saluti?".

    "Papà..." Bae lo guardò con occhi offesi "Non le ho ancora mostrato il mio piccolo castello. E voglio vedere il resto della sua casa".

    "La prossima volta potrai mostrarmelo" Belle promise.

    "Ma voglio farlo adesso".

    “Ho una sorpresa per te!” lei cinguettò, allontanandosi da una potenziale crisi.

    "Una sorpresa?" immediatamente, l'umore di Bae migliorò.

    "Lo invierò via email a papà non appena ci saluteremo. Penso che ti piacerà".

    La promessa di una sorpresa era probabilmente l'unica cosa che avrebbe indotto Bae a salutare Belle e, anche allora, l'arrivederci fu lungo. Gold si limitò a dirle semplicemente che era stato un piacere parlarle, un commento di cui si pentì immediatamente quando si rese conto che lo aveva fatto sembrare un maledetto venditore telematico.

    "Ci sentiamo presto, mia Bestia. E anche voi, Maestà. Buona cena!”.

    “Ciao, Belle!” Bae urlò al telefono, agitandosi così forte che Gold temette che la sua mano potesse cadere.

    Gold impiegò alcuni secondi per terminare la chiamata e, quando lo fece, Bae cercò di riafferrare il telefono.

    "Qual è la sorpresa?".

    Evitò il tentativo di furto e aprì la sua e-mail, scoprendo un messaggio indirizzato a lui con l'oggetto "PER BAE!".

    Quando l'aprì, l'e-mail aveva un collegamento a un video che mostrava una straordinaria gamma di personaggi Disney che inviavano i loro saluti a Bae. Perfino personaggi come Paperino e Pippo, le cui maschere proibivano loro di parlare, mostravano dei cartelli col suo nome. Belle doveva aver arruolato tutti i suoi colleghi per dare un po' di gioia alla vita di Bae e il video fece salire le lacrime agli occhi di Gold.

    Bae fu ancora più sopraffatto "Guarda, sono Topolino! E Chip e Chop! E le sorelle di Cenerentola! Ciao, Ariel! Chi è quella?".

    "Clarabella" Gold identificò la mucca antropomorfizzata dopo un attimo di riflessione.

    "Stanno dicendo il mio nome".

    "Belle deve aver raccontato tutto di te" si sistemò il bambino più comodamente in grembo per guardare il resto del video.

    Nel momento in cui finì, Bae lo fece ripartire e Gold non fu in grado di recuperare il suo telefono fino a quando il bambino non lo aveva visto per ben cinque volte. Anche allora, ebbe solo il tempo di inviare una rapida risposta a Belle, ringraziandola e dicendole che Bae aveva adorato il video, prima che Bae chiedesse di guardarlo di nuovo.

    "Dopo cena" gli promise.

    Con il video come motivazione, Gold si aspettò che suo figlio avrebbe finito il suo pasto in cinque minuti, ma, con sua sorpresa, Bae fu pensieroso a tavola.

    "Papà?".

    "Sì, Bae?".

    "Penso che dovremmo tornare alla Disney" Bae disse quel suggerimento come se fosse stato il risultato di lunghe ore di attenta riflessione.

    Gold cercò di non sorridere "E perché lo pensi?".

    "Perché Belle è lì e potrebbe sentirsi sola senza di noi. Dovremmo tornare indietro e farle compagnia. E potrei anche vedere tutti e parlare con loro di persona e dire grazie per essere stati così gentili".

    Gold fu piuttosto colpito dall'argomentazione di suo figlio "È una buona idea. Sono sicuro che Belle vorrebbe rivederti presto. Sfortunatamente, non possiamo ancora tornare indietro. Hai un sacco di appuntamenti in arrivo e papà deve lavorare".

    Era in grado di completare la maggior parte dei suoi impegni da casa mentre Bae dormiva, ma aveva ancora delle responsabilità. Gli appuntamenti del dottore erano ancora più importanti. Bae si stava lentamente avvicinando al punto in cui poteva essere idoneo per un paio di polmoni adulti e, se un dottore avesse ritenuto il suo torace abbastanza grande da ospitarli, questo avrebbe aperto un intero mondo di nuove possibilità sulla donazione degli organi.

    Bae lanciò un'occhiataccia alla sua cena "Odio andare dal dottore. Voglio andare a Disney World".

    "Non ti biasimo affatto, ma a volte dobbiamo fare cose che non vogliamo fare. Fortunatamente, puoi parlare con Belle al telefono, così non si sentirà sola e ad agosto verrà qui” Gold avrebbe spostato il cielo e la terra per assicurarsi che la visita programmata sarebbe avvenuta.

    "Vorrei che fosse agosto adesso".

    "Non desiderare di accorciare il tempo, Bae!" le parole uscirono molto più severe di quanto avesse previsto, ma Gold non riuscì a evitarlo. Gli faceva male sentire suo figlio desiderare di saltare qualsiasi parte della sua vita che poteva essere già troppo breve.

    Per togliere un po' di durezza dalle sue parole, cercò di trovare qualcosa che Bae potesse voler vedere e che fosse più vicino a casa rispetto ad Orlando "Potremmo fermarci sulla strada di casa dal tuo appuntamento e andare a Storyland. Adori Storyland".

    Il parco a tema per bambini piccoli non era esattamente del calibro di quello della Disney, ma a Bae piacevano le giostre e il New Hampshire era notevolmente più conveniente della Florida.

    Il borbottio di Bae mostrò cosa pensasse di quel suggerimento. Forse un parco divertimenti non era la strada giusta da percorrere. Rispetto alla Disney, nessuna delle loro attrazioni locali sarebbe stata all'altezza.

    Quindi, cos'altro?

    Gli venne in mente un'idea e Gold la valutò per un momento. Bae aveva implorato per avere un cane per anni, ma i peli di animali avrebbero potuto aggravare le sue condizioni. Avevano già un vasto sistema di filtraggio dell'aria, ma sarebbe stato sciocco far lavorare i polmoni del bambino più duramente di quanto non dovessero già fare.

    Un animale domestico più piccolo, tuttavia, poteva essere proprio ciò di cui Bae avesse bisogno.

    "Penso che tu abbia bisogno di un nuovo amico. Perché non andiamo al negozio di animali domani a scegliere...".

    "Un cane!".

    "… un criceto" Gold rispose subito.

    Non era proprio quello che Bae voleva sentire, ma Gold vide il momento esatto in cui decise che era meglio un criceto che non avere per niente un animale domestico.

    "Ok. Sì. Voglio un criceto. Può dormire nella mia stanza?".

    "La stanza dei giochi, magari".

    Un animale così piccolo non avrebbe dovuto produrre tanti pelucchi, ma meglio prevenire che curare.

    Bae fu felicemente distratto per il resto della serata a fare progetti per il suo nuovo animale domestico. Quando Gold lo mise a letto, aveva ristretto la sua lista di nomi a solo una dozzina di possibilità e poteva ancora sentire Bae borbottare tra sé mentre spegneva la luce.

    Si ritirò nella sua camera da letto e trascorse alcuni minuti a fare un elenco delle provviste di cui avrebbero avuto bisogno prima di scuotere la testa. Se Bae avesse messo il broncio più a lungo, probabilmente avrebbe ceduto e avrebbe comprato a suo figlio l’agognato cane. Quando era diventato un tale pollo?

    La domanda era inquietante. Stava coccolando troppo Bae? Il bambino aveva sette anni. Forse avrebbe dovuto lasciargli gestire le proprie delusioni invece di distrarlo con viaggi, giocattoli e animali domestici.

    Si appoggiò contro la testiera del letto, fissando un punto a casa mentre ponderava sul problema. Secondo gli standard della sua stessa educazione, stava sicuramente viziando il bambino. Se avesse osato lamentarsi di uno dei piani di suo padre, Malcolm Gold lo avrebbe sgridato o peggio.

    Quando Bae era entrato nella sua vita, Gold aveva giurato di non somigliare mai a suo padre, ma forse era andato proprio nella direzione opposta. Era troppo coinvolto nella situazione per capirlo e non c'era nessuno di cui si fidasse abbastanza per chiedere.

    Non era del tutto vero. C'era una persona di cui poteva fidarsi per avere un'opinione. Prima che potesse ripensarci, Gold prese il telefono e inviò un breve messaggio a Belle: "Pensi che vizi troppo Bae?".

    Se ne pentì immediatamente. Belle aveva concesso a Bae ore del suo tempo quel pomeriggio e chiederle di più era da egoisti. Non poteva aspettarsi che tutta la sua vita ruotasse attorno a Bae come la sua. Diavolo, probabilmente non era nemmeno a casa. Una giovane donna come lei doveva essere uscita con le sue amiche durante il suo giorno di riposo, senza dover tenere lui per mano durante una crisi genitoriale.

    Quando il suo telefono squillò, quasi lo fece cadere a terra. Invece di rispondere al suo messaggio, Belle aveva deciso di chiamarlo e, per un momento folle, fu tentato di premere il telefono sotto il cuscino e di ignorarlo. Una cosa era parlarle con Bae per portare avanti la conversazione, ma non poteva essere interessata ad una discussione solo con lui.

    Dopo un respiro profondo, prevalse la sanità mentale. Se Belle era abbastanza generosa con il suo tempo per chiamarlo, il minimo che poteva fare era rispondere "Ciao?".

    "Ehi! Ho ricevuto il tuo messaggio. Che cosa ti ha provocato questo pensiero?” la sua voce era allegra, non tradiva alcun indizio che fosse infastidita per essersi intromesso nel suo giorno di riposo. In sottofondo, poteva sentire ciò che supponeva fosse della musica.

    "Non intendevo disturbare la tua serata".

    "Non disturbi nulla: stesso club, stesse persone, giorno diverso. Avevo bisogno di un po' di aria fresca, comunque. Va tutto bene?".

    C'era così tanta onestà nel suo tono che Gold si ritrovò a dirle tutto. Nel giro di pochi minuti, aveva ripetuto l'intera conversazione della cena e il modo in cui aveva scelto di gestire la delusione di Bae per non essere in grado di tornare alla Disney, offrendo di regalargli un animale domestico.

    “Mi sento come se lo viziassi troppo. Non voglio mai che sia infelice, deluso o turbato, ma non sono sicuro di fargli un favore concedendogli tutto. Non voglio che cresca egoista, ma non ci sono garanzie che crescerà affatto. Se non ha così tanto tempo, non dovrebbe essere il più felice possibile?" poteva sentire la fatica nella sua stessa voce. A questo proposito, era come un cane che si voleva mordere la coda. Perdeva le forze e non si avvicinava mai ad una soluzione.

    Dall'altro capo della linea, Belle sospirò e il suo silenzio fu più confortante di quanto potesse essere qualsiasi parola. Non stava vomitando banalità come un'altra persona avrebbe potuto fare. Invece di offrirgli mero conforto, stava riflettendo seriamente sulle sue preoccupazioni.

    "Penso che la vita sia una combinazione di bene e male" lei disse alla fine "Ci sono molte cose brutte nella vita di Bae perché è malato, quindi ti stai assicurando di dargli tanto bene per bilanciarlo".

    Non aveva mai pensato in quel modo prima, ma poteva vedere la saggezza delle sue parole "Ha senso".

    "Penso di capire cosa intendi per paura che tu lo stia coccolando troppo. Della serie ‘spera per il meglio e temi il peggio’, in un certo senso. Lo scenario migliore è che Bae avrà un trapianto e vivrà fino a tarda età, quindi vuoi assicurarti di crescerlo come un adulto responsabile. Ma, allo stesso tempo, vuoi sfruttare al massimo questo momento nel caso...".

    Si interruppe e Gold chiuse gli occhi per nascondere le lacrime "Per ogni evenienza..." sussurrò.

    "Sì" anche a chilometri di distanza, Belle sembrava addolorata da quell'idea. Respirò con difficoltà "Ascolta, è un bambino eccezionale. È dolce, riflessivo e gentile. Sì, a volte diventa imbronciato e gli piace vedere fino a dove può spingersi, ma non è che tu non abbia mai posto dei limiti con lui. Quando sei duro, ti ascolta".

    "Si è comportato meravigliosamente con te" Gold ammise.

    Belle ridacchiò "Non c'entra! Sa come comportarsi e sa che sei tu il capo. Ovviamente, è molto coccolato e forse un po' troppo piccolo per la sua età, ma non vedo cosa ci sia di male. I bambini crescono troppo in fretta in questi giorni".

    Messa in questi termini, Gold dovette essere d'accordo. Che senso aveva spingere Bae a crescere rapidamente? O avrebbe avuto il tempo di farlo lentamente o non avrebbe avuto importanza.

    Strinse il pugno al suo fianco, sperando con tutto se stesso che Bae sarebbe sopravvissuto abbastanza a lungo da rimproverare a suo padre tutti gli errori che aveva commesso nel crescerlo.

    "Non ha una vita facile" tutti i soldi del mondo non potevano cambiare quello.

    "Quindi, stai provando a facilitare la sua strada il più possibile. Non vedo alcun motivo per pentirsi di una cosa del genere".

    Sembrava che avesse sollevato un peso di mille chili dalle sue spalle "Grazie".

    "Sono felice di aiutarti. Vorrei solo che potessi fare di più".

    Poteva chiaramente immaginare il suo sorriso malinconico.

    "Hai fatto più di quanto io abbia il diritto di chiedere".

    Belle non gli doveva nulla, eppure si era ritagliata del tempo per parlargli e rassicurarlo. Avere qualcun altro a cui interessasse di Bae, e con cui parlarne, significava il mondo per lui e lei era andata anche ben oltre.

    In sottofondo, sentì una voce maschile dire "Ehi, Izzy! Dove sei?".

    "Sono al telefono!" Belle rispose, con la voce distorta come se avesse allontanato il telefono dalla bocca.

    Un momento dopo, Gold la sentì di nuovo chiaramente.

    "Scusami!".

    "Non intendo portarti via dai tuoi amici" senza dubbio, l'uomo era il suo ragazzo e Gold non voleva creare problemi.

    "Penso che Luke si stesse solo assicurando che non mi avessero rapito gli alieni o robe simili. Era nel video che ho inviato a te e Bae. Interpreta Gastone".

    Gold osò prenderla in giro "La principessa Belle e Gastone? Pensavo avessi gusti migliori".

    Dall'altro capo del telefono, Belle scoppiò a ridere "Vuoi sentire una coppia davvero strana? Il suo ragazzo, Josh, interpreta Pluto nella sfilata. Immaginali... Gastone e Pluto".

    Gold si ritrovò a ridere "Potrei non dimenticare mai più questa immagine".

    "La Disney crea alcuni compagni di letto davvero strani" Belle ridacchiò.

    Dopo che entrambi risero un altro po', lei gli chiese dolcemente "Ti senti meglio?".

    "Molto. Grazie" era la cosa migliore che avesse provato da un po' di tempo.

    "Prego. Beh, sai... puoi chiamarmi in qualsiasi momento. Buonanotte, Elias".

    "Buonanotte, Belle".

    Lui e Bae erano stati fortunati a trovare un'amica come Belle, Gold pensò mentre chiudeva la telefonata. C'era qualcosa di magico in lei. Nessun altro era mai stato in grado di metterlo a suo agio in quel modo. Una conversazione con lei aveva fatto più di quanto non avessero mai fatto le sessioni infinite con il terapista dell'ospedale.

    Per quanto Gold odiasse desiderare di far volare il tempo, doveva ammettere che Bae aveva ragione: agosto non poteva essere più distante come in quel momento.


    Continua...
  9. .

    Capitolo 9



    Con sollievo di Gold, Belle firmò il patto pre-matrimoniale senza esitazione quando Midas consegnò il documento rivisto quella sera stessa. Era stata l'unica cosa del pomeriggio andata bene.

    Nonostante i migliori sforzi di Belle per placarlo, Moe si stava dimostrando tutt'altro che amabile col suo nuovo ambiente. Il tintinnio delle campane della slitta aveva fatto da colonna sonora per tutto il pomeriggio, distogliendo Gold dalle scartoffie che stava tentando di completare. Anche chiudendo la porta del suo ufficio, non era riuscito a smorzare completamente i suoni delle richieste sempre più frenetiche di Moe di essere portato a casa.

    Sebbene Gold avesse cercato di essere di aiuto, Belle lo aveva relegato nel suo ufficio una volta che era diventato chiaro che la sua presenza agitava Moe di più. Ritenendo il suo lavoro una causa persa, Gold si appoggiò allo schienale della sedia dell'ufficio e fece una smorfia quando sentì il rumore di qualcosa rompersi. Sperò che non fosse nulla di insostituibile.

    Non era affatto così che aveva immaginato la sua vita con Belle. Aveva immaginato pasti lunghi e indulgenti, partite a scacchi e conversazioni approfondite sulla letteratura. Invece, si sentiva come se avesse avuto appena la possibilità di parlarle da quando avevano iniziato la loro convivenza. Aveva cercato di dirgli che suo padre poteva essere difficile, ma non aveva avuto idea di cosa avrebbe significato davvero. Non c'era da stupirsi che fosse così tesa. Poteva sentire aumentare la propria pressione sanguigna e non stava nemmeno interagendo con quell'uomo.

    Almeno c'era una cosa che poteva fare. In precedenza, l'agenzia gli aveva inviato curriculum informativi sui loro inservienti disponibili. Belle avrebbe preso la decisione finale da sola, ma lui avrebbe potuto identificare le persone che sembravano essere la soluzione migliore per Moe. Prima diventava la responsabilità di qualcun altro, meglio sarebbe stato.

    Era a meno di un terzo delle informazioni quando la porta del suo ufficio si aprì, cigolando. Quando la faccia contrita di Belle sbirciò dentro, le fece segno di unirsi a lui e lei si illuminò un po' mentre si trascinava sul divano e crollava con un gemito.

    “Eri terribilmente attaccato a quella ciotola di porcellana rossa e blu nel soggiorno?” chiese, la sua domanda rivolta al soffitto.

    "L'Imari?".

    Belle fece una smorfia "Sembra costosa".

    Lo era. La ciotola era un raro pezzo di arte decorativa del periodo medievale e Gold aveva considerato i duemila dollari che aveva pagato un buon affare. Almeno non era il suo pezzo preferito. Forse sarebbe stato saggio mettere le cose che avrebbe davvero odiato perdere in deposito fino a quando Moe non si sarebbe sistemato.

    "Non terribilmente attaccato, no".

    Belle si passò le mani sul viso "Forse posso incollarla di nuovo insieme".

    Sembrava così miserabile che doveva fare qualcosa. Gold si alzò dalla sedia della scrivania e andò nell'armadietto dove teneva il suo liquore. Tirando fuori il decanter di cristallo di scotch, versò un sorso in un bicchiere e lo porse a Belle "Non ti preoccupare. È solo una ciotola".

    Per un momento, lei guardò il bicchiere in mano come se non avesse mai visto alcol prima d'ora, poi lo buttò giù in un solo sorso, un modo criminale per trattare un whisky vecchio di cinquant'anni. Si leccò le labbra. È buono. Principalmente lo verso e basta. Non ricordo l'ultima volta che ho bevuto qualcosa di simile. Forse all'università?".

    Gold ridacchiò e le versò un altro bicchiere, sollevato dal fatto che lo stesse bevendo un po' più lentamente "Non credo che la Griffith abbia mai servito qualcosa del genere".

    "È anche costoso, no?" Belle sospirò "Qualcosa in questa casa è costato meno di cento dollari?".

    Era ragionevolmente certo che fosse una domanda retorica "Ti ci abituerai".

    "Qualcosa c'è!" si raddrizzò, gli occhi scintillanti.

    "Che cosa?".

    "Io!" si sciolse in una risatina mentre si tirava giù la camicetta "Questa è venuta tre dollari al negozio dell'usato".

    Gold non era sicuro se ridere o piangere. Si allungò per appoggiare un dito sulle sue labbra per zittirla "Signorina French, sei ubriaca".

    Lei annuì, gli occhi spalancati "Sono ubriaca" sussurrò come se fosse un segreto.

    Un attimo dopo, la sua fronte si corrugò “Perché sono ubriaca? Sono una buona bevitrice. Potevo superare tutti nel mio dormitorio di matricola".

    "È stato anni fa" le ricordò, assaporando quel piccolo assaggio del suo passato. Una volta, Belle era stata la tipica studentessa del college e desiderava vedere di più il suo lato giocoso. C'erano state poche preziose possibilità per lei di divertirsi dopo l'ictus di suo padre ed era tempo di rimediare.

    Prima che potessero fare qualcosa del genere, doveva dormire. Afferrandole le gambe, Gold le sollevò sul divano e Belle sembrò perplessa quando si ritrovò improvvisamente sdraiata. Mentre sbatteva le palpebre, la coprì con un afgano "Ti sentirai meglio dopo un pisolino".

    Aveva già gli occhi chiusi, ma nonostante ciò, trovò la forza di protestare "Papà…".

    "Lo terrò d'occhio io" Gold promise.

    Immediatamente, il suo corpo si rilassò e la sua dimostrazione di fiducia lo scaldò nel cuore. Iniziò a russare lievemente, un suono che trovò più accattivante che fastidioso, e Gold scosse la testa. Lo affascinava anche il russare di Belle.

    Un tintinnio di campane ruppe quel momento. Con un sospiro, lasciò la stanza, dirigendosi verso il secondo piano. Quando raggiunse il salotto, Gold imprecò contro il suo zoppicare che lo aveva rallentato. Moe era già a metà delle scale.

    "Non dovresti riposare?" gli ricordò.

    Moe lo fissò negli occhi "Tu! L'hai rubato!".

    Gold si fermò ai piedi delle scale e incrociò le mani sul bastone, rifiutando di alimentare la paranoia di Moe con una smentita "Che cosa hai perso?".

    "Non l'ho perso. L'hai rubato!" disse Moe mentre poggiava un dito al centro del petto di Gold.

    Proprio come un bambino piccolo, Moe viveva nella sua stessa realtà. Sottolineare che Gold non era stato minimamente vicino alla sua stanza per rubare qualcosa non sarebbe servito a niente. Il mondo di Moe era gestito dalle emozioni, non dalla logica "Se mi dici quello che stai cercando, ti aiuterò a trovarlo".

    “Restituiscilo!” Moe ringhiò.

    Gold incontrò gli occhi dell'altro uomo e parlò con precisione gelida “Posso permettermi di comprare cinquanta pezzi di tutto ciò che potrei desiderare. Perché dovrei abbassarmi a rubare qualcosa di tuo? Ti aiuterò a trovare quello che stai cercando, ma devi smetterla di urlare. Belle sta cercando di dormire".

    Se Moe avesse continuato a lamentarsi, avrebbe potuto svegliare Belle e lei aveva bisogno di riposarsi. Gold ne aveva avuto abbastanza di guardarla sacrificare la propria salute per soddisfare le esigenze di suo padre.

    Come sperava, il tono uniforme sembrò smorzare la rabbia di Moe. L'altro uomo sbatté le palpebre “Belle?”.

    "Sta dormendo. Ha avuto una lunga giornata. Non vuoi disturbarla, vero?" stava cogliendo l'occasione ricordando a Moe l'esistenza di sua figlia, ma Gold sperava che l'istinto di genitore latente avrebbe fatto in modo di assicurargli la collaborazione di Moe. Se Belle lo amava così tanto, doveva essere stato un padre decente. Sicuramente quegli istinti erano ancora dentro di lui, da qualche parte.

    "Belle è una brava ragazza" Moe agitò un dito in segno di avvertimento "Stai zitto e lasciala dormire".

    Gold si fermò dal ridere "Lo farò".

    Se entrambi fossero stati preoccupati per Belle, sarebbe stato un inizio di trovare un terreno comune. Ciò permise a Gold di essere paziente quando Moe ignorò il suo suggerimento di tornare di sopra e riposare nella sua stanza.

    "Non sono stanco".

    "Allora perché non ci guardiamo intorno? Forse troverai quello che hai perso" se non altro, scortandolo per casa, Gold avrebbe potuto sperare di impedire a Moe di rompere qualcos'altro.

    Era più facile a dirsi che a farsi. Moe era una gazza, attratto da qualsiasi cosa di nuovo e brillante, e sembrava che più un pezzo fosse fragile e prezioso, più Moe era determinato a metterci le mani sopra. Non c'era da stupirsi che Belle fosse costantemente sfinita. Tenere Moe fuori dai guai era tanto difficile fisicamente quanto mentalmente.

    Quando l'attenzione di Moe si posò su un orologio a cucù, Gold si arrese. L'aveva acquistato per capriccio durante un viaggio d'affari in Germania e comunque non si adattava affatto all'arredamento. Inoltre, se Moe lo avesse distrutto, conosceva un abile orologiaio nell'Oregon che sarebbe stato in grado di ripararlo.

    Con una mano, lo sollevò dal muro e lo presentò a Moe, che lo prese come se Gold gli stesse regalando dei gioielli.

    "Sì..." borbottò mentre si girava l'orologio tra le mani "Questo servirà. Questo è quello di cui ho bisogno".

    Quando si girò per portare l'orologio al piano di sopra, Gold lo seguì con difficoltà. Moe si muoveva sorprendentemente veloce per un uomo della sua età "A cosa stai lavorando?".

    "Moto perpetuo. Ci sono quasi... sono così vicino..." la voce di Moe suonò con convinzione e, per un momento, Gold si incupì mentre intravedeva il geniale inventore contenuto nelle devastazioni della mente danneggiata di Moe.

    Una volta che Moe si sedette al suo tavolo di lavoro, Gold indugiò per un momento, osservandolo mentre apriva l'orologio, esclamando sui suoi componenti con suoni di quieta gioia. Soddisfatto che avrebbe avuto qualcosa per tenerlo occupato per il momento, Gold chiuse la porta e tornò nel suo ufficio.

    Belle era esattamente dove l'aveva lasciata, con la faccia abbandonata contro il bracciolo del divano. Con un sorriso indulgente, Gold si passò le dita tra i capelli, sobbalzando quando improvvisamente lei si sollevò in una posizione seduta, con gli occhi selvaggi.

    "Che cosa? Lo farò! Lo farò! Appena…"

    Si guardò intorno, sbattendo le palpebre rapidamente fino a quando il suo sguardo si posò su di lui "Signor Gold?".

    "Diarmid" la corresse.

    Belle si afflosciò "Scusa. Mi sono quasi dimenticata dove mi trovavo".

    Gold reclamò il posto accanto a lei e, incerto, avvolse il suo braccio intorno a lei, compiaciuto quando gli si appoggiò immediatamente contro "Il whiskey fa questo effetto. Non volevo svegliarti".

    Girò il viso contro la sua spalla nel tentativo di nascondere il suo rossore "Sono davvero svenuta dopo due drink?".

    "Mm-hmm" Le solleticò il fianco "Sei una compagna di bevute da due lire".

    "Oh Dio..." le spalle di Belle tremarono mentre rideva "Mi dispiace. Non sono molto divertente".

    Prima che potesse protestare, lei sollevò la testa, quasi scontrandosi contro il suo naso "Papà! Dov'è...?".

    "È felicemente occupato a smontare un orologio" allo sguardo angosciato di Belle, cercò di rassicurarla "Che gli ho dato per quello scopo preciso. E ha insistito molto sul fatto che stessi in silenzio e non ti svegliassi".

    Quando i suoi occhi divennero vitrei, Gold desiderò che avesse tenuto per sé quell'informazione, ma il bellissimo sorriso che le fiorì sul viso un attimo dopo placò le sue paure "È ancora lì. So che può essere difficile e che non è l'uomo che era una volta, ma mio padre è ancora lì, da qualche parte".

    Gold si schiarì la gola, incerto su come rispondere "È bello che voi due siate così vicini".

    Era una risposta tiepida, ma Belle annuì felicemente “Tu sei vicino ai tuoi genitori? Non ti ho mai sentito nominarli".

    "Sono morti".

    Quando Belle rimase a bocca aperti, si pentì delle sue dure parole. Modulando il suo tono, Gold ci riprovò.

    "Non eravamo vicini. Non mi mancano".

    Se avesse avuto due belle gambe, avrebbe ballato sulla tomba di suo padre, ma non aveva bisogno di saperlo.

    "Oh, mi dispiace" Belle si morse il labbro, chiaramente cercando qualcos'altro da dire, e Gold cambiò discorso.

    “L'agenzia per anziani mi ha inviato alcune informazioni sui loro inservienti disponibili. Ti piacerebbe vederli?".

    Prendersi cura di Moe era un lavoro a tempo pieno e il tempo di Belle poteva essere speso meglio altrove.

    Per un momento, Belle si chinò su se stessa come se l'avesse attaccata, poi sospirò e annuì con riluttanza "Hai ragione. Ho bisogno di aiuto".

    "Ti inoltrerò le informazioni" aveva pianificato di redigere un breve elenco per la sua approvazione. Più lavoravano insieme, più il loro rapporto si sarebbe consolidato.

    Dopo aver fatto quanto promesso, Belle tirò fuori il telefono per leggere le informazioni, la sua fronte si corrugò mentre leggeva. Gold fissò tutto il tempo tra il piccolo schermo e il suo viso, prendendo nota delle sue reazioni. Ogni potenziale inserviente, anche quelli che aveva trovato promettenti, si guadagnavano una piega del naso con disgusto o un leggero scuotimento della testa. Belle, chiaramente, sarebbe stata difficile da accontentare.

    "Questo" disse inaspettatamente, ingrandendo la foto di un uomo che Gold aveva respinto senza leggere altro che il suo nome: T. Dove.

    Il signor Dove aveva il volto di un delinquente di strada, ma Belle stava annuendo "Ha gli occhi gentili".

    Considerando le folte sopracciglia dell'uomo di Neanderthal, Gold non riusciva nemmeno a vedere gli occhi dell'uomo nella foto in bianco e nero. Tuttavia, l'accordo pre-matrimoniale aveva chiarito che Belle aveva l'ultima parola su tali questioni e non poteva certo far male parlarci.

    "Lo inserirò nell'elenco".

    "Dice che è specializzato in arte e musicoterapia" Belle toccò lo schermo del telefono "Sembra buono per papà".

    Sulla base di ciò che sapeva di Moe, Gold era propenso a concordare. Molti altri inservienti avevano specialità simili e, alla fine della loro revisione, avevano identificato sei potenziali candidati.

    "Contatterò l'agenzia per organizzare i colloqui".

    "Grazie" il sorriso di Belle era piccolo, ma sincero “Forse potrebbero aiutarlo. Non sarebbe meraviglioso?".

    Aveva pensato all'inserviente di Moe solo come a qualcuno che poteva toglierglielo dai piedi, ma la loro interazione di quel pomeriggio gli aveva fatto cambiare idea. In quel momento, Moe era un guscio del suo ex se stesso. Se il suo inserviente avesse potuto aiutarlo a riguadagnare anche solo una piccola parte dell'uomo che era stato una volta, sarebbe stata una cosa meravigliosa per Belle, a cui doveva mancare suo padre, anche se lo vedeva tutti i giorni.

    Poteva dare a Belle tutto ciò che voleva, tranne la salute di suo padre, e Gold fece un sospiro quando si rese conto che probabilmente era l'unica cosa che lei apprezzava davvero.

    "Diarmid?" la voce dolce di Belle lo fece allontanare dai suoi pensieri oscuri.

    "Tesoro?".

    Il suo sorriso non raggiunse i suoi occhi "Abbiamo promesso di essere onesti l'uno con l’altro" iniziò, il suo tono esitante.

    Gold sentì l'ansia chiudergli la gola mentre si chiedeva quale peccato stesse per confessare. Aveva a che fare con il suo amante nel Maine, senza dubbio.

    "Sì, è vero".

    "Mi chiedevo..." si morse il labbro, un gesto che trovò affascinante nonostante la sua inquietudine "C'è un motivo per cui non mi hai ancora baciata?".

    Era l'ultima cosa al mondo che si sarebbe aspettato e, mentre la guardava a bocca aperta, parte del nervosismo svanì dalla faccia di Belle "Io... non ero sicuro che tu lo volessi".

    Belle si illuminò come se avesse detto qualcosa di profondo "Oh, bene. Temevo che non volessi. Voglio dire, mi hai chiesto di sposarti e volevi condividere un letto, quindi ho pensato che fossi attratto da me, ma poi non hai fatto niente e mi sono irrigidita".

    "Vuoi che ti baci?".

    Il giorno prima, Belle aveva detto di non avere da ridire riguardo al sesso, ma questo sembrava diverso. Non stava solo accettando di adempiere ai suoi doveri coniugali come parte del loro accordo - sembrava che avesse accolto con favore le sue attenzioni.

    I suoi occhi brillarono “Beh, siamo fidanzati. Sarebbe un po' imbarazzante se arrivassimo alla parte 'Puoi baciare la sposa' senza prima esserci esercitati".

    "Dicono che la pratica renda perfetti".

    Gold era a malapena consapevole di ciò che stava dicendo. Tutta la sua attenzione era focalizzata su Belle. Era a pochi centimetri di distanza, permettendogli di vedere ogni singolo ciglio mentre lo guardava. La sua testa era inclinata all'indietro, le sue labbra erano dolcemente aperte e non avrebbe potuto rendere i suoi desideri più chiari. Voleva che la baciasse.

    Lentamente, nel caso in cui avesse cambiato idea, Gold appoggiò la mano sul lato del suo collo, il suo stesso cuore sussultò quando sentì il suo battito battere sotto la pelle. Per coprire l'improvviso bagliore di nervi che gli faceva tremare le dita, le accarezzò la mascella con il pollice, sentendo Belle inclinarsi quasi impercettibilmente verso il suo tocco.

    Quando si mosse per sfiorare le labbra contro le sue, Belle lo incontrò a metà strada e, prima che si rendesse conto di ciò che stava accadendo, le loro labbra si premettero assieme molto più forte di quanto avesse previsto. Quando si mosse per ritirarsi, lei emise un respiro affannoso e allungò una mano per affondare le dita nei suoi capelli arruffati, spingendo via tutti i pensieri di spezzare il bacio dalla mente di Gold.

    Le labbra di Belle erano morbide e calde sotto le sue, il suo sapore si mischiava a quello del drink precedente. Il liquore non aveva mai avuto un sapore migliore. Desiderando di più, Gold le succhiò delicatamente il labbro inferiore e Belle si strinse più vicino, le sue dita serrarono la presa nei suoi capelli.

    All'improvviso, lei si ritrasse e Gold la lasciò andare immediatamente, chiedendosi cosa avesse fatto di sbagliato.

    "Scusa!" Belle gli lanciò uno sguardo disgustato "Non intendevo tirarti i capelli. Sono un po' fuori allenamento".

    Il pensiero di credere di poter fare qualsiasi cosa che potesse non piacergli lo fece ridere a crepapelle. Afferrando la mano di Belle, la guidò di nuovo tra i suoi capelli.

    “Tira tutto quello che vuoi. Lo considero un complimento".

    "Oh, lo era" i suoi occhi blu erano scuri e un po' offuscati e Gold non poté resistere ad abbassare la testa per rubare un altro bacio, scioccato dal modo in cui Belle si sciolse immediatamente contro di lui, le sue labbra morbide che si separavano dolcemente sotto le sue.

    Gold non era certo per quanto tempo si sarebbe avvalso della sua deliziosa bocca prima che il tintinnio delle campane a slitta li costringesse a separarsi.

    "Dannazione, papà..." Belle mormorò.

    Persino Moe French non avrebbe potuto frenare il buon umore di Gold "Possiamo sempre fare un'altra sessione di prove più tardi".

    Lo sguardo che Belle gli diede, gli scaldò il sangue "Ci conto".

    Si chinò per premere un bacio deciso sulle sue labbra prima di andare a controllare suo padre, lasciando Gold dov'era. Sì, avrebbero avuto molte sessioni di prove nel loro futuro. Una volta che avrebbero trovato un custode per Moe, avrebbero potuto passare intere giornate a perfezionare la loro tecnica e, una volta perfezionata, avrebbero anche potuto perfezionare altre cose.

    Gold sorrise al soffitto mentre immaginava le lezioni che lui e Belle avrebbero potuto insegnarsi a vicenda. Dimenticando le lunghe cene e lasciando gli scacchi nel suo ufficio. Per quanto lo riguardava, non c'era modo migliore per trascorrere il tempo che praticare quell'arte.

    Dopotutto, la pratica rende perfetti e lui non era altro che un perfezionista.


    Continua...
  10. .
    @JacksLantern19

    Doctor in the house!
    Well deserved outstanding achievement award went to Hugh Laurie.

    #EdTVFest

    ECvJ4diX4AA2ZUl




    @AnnaLujanen

    Hugh Laurie says he hates watching himself on screen. On stage eyes closed whilst clips roll #edtvfest

    ECkvE1gX4AA-kYk




    @PeculiarlyP

    ECqdakRXoAA6q1-ECqdalNWkAIIWQYECqdalOX4AAy57B




    VIDEO: https://twitter.com/JemRoberts/status/1164571138460127232

    VIDEO: https://twitter.com/PeculiarlyP/status/1165195518986936320

    VIDEO: https://twitter.com/PeculiarlyP/status/1164951080117133312

    VIDEO: www.instagram.com/p/B1eXdBHIw43/

    RACCOLTA FOTO: https://www.flickr.com/photos/edtvfest/alb...th/48605818752/




    @EdinburghTVFest

    Our congratulations to
    @hughlaurie
    on winning the #EdTVFest Outstanding Achievement Award, it is an honour to present him with the award which celebrates his amazing career-to-date.

    ECldWCaXYAAi5IH




    @TobyonTV

    On directing, Hugh Laurie describes himself as a passive-aggressive control freak & he enjoys directing because he can wear ‘his own clothes’ #EdTVFest

    ECk0vV9WwAEKraf




    @ALANSIMPSON09

    @hughlaurie
    Thanks for acknowledging the Scottish photographers were civilised and not Hyenas like elsewhere.

    EClUFUkXYAIDZi7EClUFUnXkAEj9n7




    @jordanscobieHL

    What a day. Hugh Laurie

    ECk1jWVXkAAlyrP




    @CalianaFerreira

    Edinburgh International TV Festival 2019..Thursday, 22nd August 2019..Pictured: Actor #HughLaurie received a Outstanding Achievement Award #EdFest
    EICC, Edinburgh, Scotland
    Photo: Alex Todd

    ECm8t3lXoAoTl1fECm8t3uWwAA4f8pECm8t19XUAA0WyMECm8t39X4AATrxR




    @HughLaurious

    PUBLISHERS ARE GETTING "ENTHUSIASTIC" OVER SEQUEL TO #GunSeller #HughLaurie
    @EdinburghTVFest

    ECqZbGxXkAAxPdu




    @HughLaurious

    "MY FAMILY WERE FUNNY...IN A SORT OF STRICT, PRESBYTERIAN WAY" #HughLaurie
    @EdinburghTVFest

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    @CalianaFerreira

    Edinburgh International TV Festival 2019..Thursday, 22nd August 2019..Pictured: Actor #HughLaurie received a Outstanding Achievement Award #EdFest
    EICC, Edinburgh, Scotland
    Photo: Alex Todd

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    @HughLaurious

    Duncan McGlynn on FB #HughLaurie
    @EdinburghTVFest

    ECm09xDWwAU25_2




    @ mariella_frostrup :#hughlaurie when he heard I’d be doing his interview at #edtvfest! 😂 #edinburgh #footlights #stephenfry #House #TheNightPorter #CambridgeAnalytics

    ECmpRj8X4AgxzEE




    @filminuk_BFC

    The brilliant and lovely Hugh Laurie accepting his Lifetime Achievement Award and discussing his amazing career...mentioning the upcoming 'Personal History of David Copperfield' and 'Avenue 5', both made in the UK, and very exciting indeed! #EdTVFest #EDTVFEST

    ECk3T1oWwAAkjPh




    @CalianaFerreira

    Edinburgh International TV Festival 2019..Thursday, 22nd August 2019..Pictured: Actor #HughLaurie received a Outstanding Achievement Award #EdFest
    EICC, Edinburgh, Scotland
    Photo: Alex Todd

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    @KingOfSunshine

    First up, Outstanding Achievement Award goes to the legend that is
    @hughlaurie
    #EdTVFest #EdTVFestAwards

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    @ www.instagram.com/p/B1eCeZUD59S/

    daisychainpost :Well I'm in the same building as some awesome people today with @tanamihq . First Louis Theroux and now Hugh Laurie! I love my job! #privileged #editing #freelanceeditor #ilovemyjob #hughlaurie #blackadder #childhoodmemories #honoured #filming #filmproduction @eicc_uk

    1_1312_75
  11. .
    No prob ;)
  12. .
    Ciao, accetto volentieri =)
    Ricordate di inserire i nostri banner, i vostri sono già in Home =)
  13. .

    Capitolo 3 (II parte)



    House sapeva dove stava andando. Quello che non sapeva era perchè. Pensò che le possibilità che l'avrebbe fatto entrare si aggiravano più o meno al 3%. Il fatto che ci stesse almeno provando parlava più di quanto volesse ammettere riguardo i suoi sentimenti. Uno sforzo era generalmente qualcosa che lasciava fare all'altra persona dell coppia e non sapeva nemmeno se lui e Cameron potessero qualificarsi come coppia.

    Se avesse provato a sbattergli la porta in faccia, avrebbe giustificato la sua presenza lì come un bisogno di una ricetta medica. La boccettina in tasca ne era almeno una scusa concreta. Si domandò di nuovo se fosse rimasta a casa perchè non si sentiva bene o perchè voleva evitarlo. Le pillole avrebbero potuto aiutare in uno solo dei due scenari.

    Allungò un braccio e alzò il volume dello stereo finchè la musica non riuscì a bloccare il rumore di gomma contro l'asfalto. Avrebbe voluto eliminare anche tutti i suoi pensieri, ma per quello c'era poco da fare. Sentiva ancora i morsi poco familiari del rimorso.

    Quando cercò di far virare tutto quel rimorso contro solo una persona, Stacy, ci riuscì solo a metà. Sì, poteva dire che non gli andava giù che fosse ritornata, ed era così, ma era anche arrabbiato per le sue stesse azioni e quella era una cosa che aveva sempre giurato di non fare. Si permetteva di essere arrabbiato per aver sbagliato, ma mai per essersi comportato male. Ora, aveva una lista di azioni che desiderava poter cancellare e altre che desiderava aver fatto.

    Al primo posto della lista c'erano virtualmente tutte le parole che aveva detto a Cameron il giorno in cui era stata esposta all'HIV.

    Quando aveva ricevuto la notizia da Foreman, la sua reazione iniziale era stata uno sguardo fisso anche se il suo stomaco stava facendo le capriole. Quella strana sensazione doveva andarsene e quindi l'aveva spinta giù e coperta con la ribollente rabbia che provava verso di lei per essersi distratta mentre lui doveva vedersela con Stacy. Preoccupazione e compassione erano molto più difficili da mostrare rispetto al sarcasmo e all'apatia. Non aveva mai usato un po' di crudeltà solo per pararsi il culo.

    Si domandò se avrebbe mai dimenticato lo sguardo negli occhi di lei quando era entrata nel suo ufficio, vestita con la tuta rosa, con i capelli raccolti e l'espressione di una che stava battagliando tra la paura e la forza. Aveva preso quello sguardo e gliel'aveva sbattuto in faccia. Ripetutamente. E lei non aveva nemmeno detto una parola. Come se se lo fosse aspettato.

    Si era sentito in colpa quando l'aveva trovata in ascensore il mattino seguente. Aveva quasi voluto abbracciarla. Quasi. Ma il quasi non aveva importanza, specialmente nei problemi di cuore. Poi, aveva aggiunto il carico e le aveva sbattuto in faccia il fatto di fare sesso con un collega, approfondendo per un istante il senso di colpa prima di rinchiudersi dietro il sarcasmo e le frecciatine, rendendole chiaro che a lui non importava. Il solo problema era che in realtà era tutto il contrario.

    No. Per nulla al mondo gli avrebbe aperto la porta di casa.



    Continua...
  14. .

    Capitolo 7



    Quando Gold aveva immaginato di pranzare o cenare con Belle, aveva pensato a loro due seduti insieme ad un tavolo apparecchiato squisitamente e servito con elaborati piatti preparati dalle capaci mani della cameriera, sorseggiando vino da bicchieri di cristallo. La realtà era un po' diversa.

    Non conoscendo ancora i gusti di Belle, aveva dato istruzioni alla cameriera di mantenersi sul semplice - pollo al marsala con funghi e fagioli verdi freschi. Quando prese il piatto dal frigo per scaldarlo, Belle osservò il contenuto e sbiancò.

    "Papà non lo mangerà".

    "Prego?" Gold si fermò, il piatto precariamente in mano finchè non lo posò sul bancone.

    Belle gesticolò goffamente con le mani "Scusami! Sembra magnifico e lo è davvero. È solo schizzinoso sul cibo. Non hai del polpettone, vero? Qualcosa di precotto andrebbe bene lo stesso".

    Lo aggirò per aprire il freezer e guardare dentro, emettendo un gemito di delusione quando non trovò le scatole di cena precotta che solitamente passavano in televisione. La cameriera avrebbe sicuramente avuto un infarto al solo pensiero di tenere quei prodotti in casa.

    Gold iniziò a riscaldare la loro cena mentre Belle apriva mobiletti, non ben sicuro di come sentirsi a riguardo. Stava cercando su alcune mensole come se avesse tutto il diritto di farlo e trovò quel pensiero alquanto confortante. Belle si sentiva già a casa. Dall'altro lato, non c'era motivo perchè facesse in questo modo. Preparare la cena era compito della cameriera, non di sua moglie. Non doveva preoccuparsi di doversi mettere ai fornelli per dar da mangiare a suo padre solo perchè lui si rifiutava di mangiare il pasto che Gold gli proponeva.

    Alla fine, lei tirò fuori un cartone di uova e una padella, emettendo un urletto trionfante "Farò delle uova strapazzate. Papà le adora".

    Fare delle uova strapazzate era a malapena difficile, ma Gold odiò anche solo il pensiero di creare un precedente. Aprì un cassetto e tirò fuori una penna e un block-notes, già scritto su alcuni fogli "Questa è la lista della spesa della governante. Se c'è qualcosa che vuoi tu o vuole tuo padre, aggiungilo alla lista".

    Belle gli sorrise, grata "Perfetto! Apprezzo davvero quello che stai facendo per lui. Significa tanto per entrambi".

    I suoi complimenti addolcirono il nervosismo di Gold abbastanza da non protestare quando Belle bypassò la sala da pranzo per portare i loro piatti di sopra, in camera di suo padre, insieme ad una brocca di limonata. Ecco dove andavano a finire i suoi sogni di vino e cristallo. Oh, beh, era solo per quella sera.

    "Papà, ecco la cena!" annunciò mentre apriva la porta con un fianco.

    "Sì, sì" l'uomo mormorò "Mettila lì".

    "No, no" Belle disse, sorridendo "Le uova sono brutte quando si freddano. Prenditi una pausa e mangia, ora".

    Quando gli fece vedere il piatto, French si immobilizzò, perdendo interesse nel progetto. Con un sorriso, Belle versò un bicchiere di limonata per tutti e si sedette a gambe incrociate sul letto, il piatto in grembo mentre parlava con suo padre del suo lavoro. Sentendosi invisibile, Gold maneggiò il piatto, il bicchiere e il bastone fino al divano, dato che il progetto di French aveva occupato tutto il tavolo.

    Aveva avuto ragione a voler condividere la camera con Belle, pensò, facendo un morso del suo pollo. Quando Belle era nell'orbita di suo padre, l'uomo attraeva a sè tutta la sua attenzione. Se le avesse permesso di dormire lì, non l'avrebbe mai vista. E quel pensiero non gli stava per nulla bene. Era davvero troppo chiedere di volere l'attenzione di sua moglie solo per sè?

    Ovviamente, non erano ancora sposati. L'indomani, avrebbero sistemato tutto. Quando Belle sarebbe stata legata a sè da una licenza matrimoniale e un accordo prematrimoniale di ferro, si sarebbe sentito più sicuro su tutto. Ora, tutto era in gioco. Non era una sorpresa che si sentisse in bilico. A Gold piaceva che le cose fossero tutte ben chiare e sistemate da subito.

    Almeno, quando Belle era focalizzata su suo padre, sapeva che non stava sognando del tizio del Maine. Quello era un conforto.

    Appena French ripulì il suo piatto, Belle mise il proprio da parte "Perchè non ti prepari per andare a letto?" suggerì prima che lui potesse ritornare sul suo progetto.

    Gold si accigliò vedendo il cibo rimasto nel piatto di Belle, ma lei non ci badò mentre portava suo padre in bagno. Un paio di minuti dopo, sentì aprire la doccia.

    Apparentemente, la sua presenza era assolutamente superflua. Imbronciato, Gold finì la sua cena e raccolse piatti e bicchieri, posandoli sul vassoio portato da Belle e riportandoli in cucina. Col suo bastone, il tutto fu abbastanza goffo e pericoloso.

    Sistemò la limonata e mise i piatti sporchi in lavastoviglie, ma il piatto di Belle lo fece esitare. Era stata occupata a parlare con suo padre, mangiando a malapena 1/3 del suo pasto. Gold conosceva abbastanza bene le donne da sapere che a volte si facevano venire strane idee in testa sul consumo di cibo, ma Belle era già troppo magra. Le conosceva anche abbastanza da sapere che non avrebbe di certo apprezzato sentirglielo dire, quindi sistemò il suo piatto nel microonde. Invitarla a riprendere a mangiare le avrebbe, forse, fatto recapitare il messaggio che non pensava che avesse bisogno di stare attenta alla linea.

    Sedendosi al bancone, Gold prese il telefonino e iniziò a stilare una lista di qualifiche che voleva avesse la badante di French. Una ricerca su Internet gli fornì il nome di un'agenzia locale che si occupava di questo tipo di cose e gli mandò un'email con allegata la sua lista. Belle, ovviamente, avrebbe avuto la parola finale, ma almeno avrebbero iniziato ad avviare le pratiche per risolvere quel problema.

    "Diarmid?" la voce di Belle risuonò per la casa.

    "In cucina" le rispose, quel piccolo scambio domestico gli provocò uno strano calore allo stomaco.

    Immediatamente, sentì i passi sulle scale, dandogli abbastanza preavviso da azionare il microonde con la cena non consumata di Belle.

    "Ho trovato l'unica pecca di questa casa" lei annunciò mentre entrava in cucina "Se volessi nasconderti da me, non sarei mai in grado di trovarti. Non avevo questo problema nell'appartam--- Oh!".

    Si fermò quando lo vide prendere il piatto dal microonde e porgerglielo. "L'hai riscaldato".

    Non era sicuro di come prendere il suo tono "Sì".

    Con occhi lucidi, Belle ignorò il piatto per avvolgergli le braccia intorno al collo e abbracciarlo forte. Con una mano col piatto e l'altra sul bastone, Gold non potè rispondere all'abbraccio, ma non importò più di tanto. Belle premette la faccia contro il suo collo e inspirò profondamente prima di fare un passo indietro e prendere il piatto.

    "Papà è a letto" spiegò tra un boccone di pollo e l'altro "Se voglio che faccia qualcosa, devo convincerlo quando non lavora. Se inizia, non gli piace fermarsi, quindi mi sono abituata ad agire in base ai suoi programmi. Non so quando ho smesso di preoccuparmi di riscaldare la mia cena. È incredibilmente buono questo pollo".

    Era una gentilezza così piccola, ma Belle lo stava guardando come se avesse ucciso un drago per lei. Il cuore di Gold fece una capriola "Non è niente".

    "È stato carino" lei ribatté. Un piccolo sorriso le si formò sulle labbra mentre finiva di mangiare "Sei un buon marito".

    Per un momento imbarazzante, Gold temette di essere sul punto di piangere "Sì, lo sono" acconsentì quando ritrovò la voce.

    Velocemente, prese il piatto e lo mise nella lavastoviglie. Proprio mentre stava per suggerire il dolce o magari un amaro, Belle sbadigliò sonoramente e si mise le mani sulla bocca con un'espressione mortificata.

    Gold ridacchiò "Hai avuto una lunga giornata. È ora di andare a letto". Era presto rispetto al solito, ma la notte precedente aveva dormito poco. Inoltre, non vedeva l'ora di vedere cosa si provava ad avere Belle accanto nel letto.

    "Dovrei fare una doccia" Belle mormorò mentre lui la riconduceva di sopra, nella loro camera da letto.

    "Falla domani mattina" Gold non era sicuro se fosse possibile addormentarsi alzandosi in piedi, ma era abbastanza sicuro che Belle sarebbe riuscita a farlo.

    Quando la indirizzò verso il bagno, lei lo seguì senza discussioni e lui ebbe appena il tempo di cambiarsi col pigiama prima che lei tornasse in camera, indossando una maglietta più grande di taglia e dei pantaloni del pigiama con sopra dei gattini che giocavano. Aveva i capelli sciolti e il viso luminoso.

    Non c'era nulla di sexy nel suo aspetto, ma quella vista lo scaldò dentro. Era Belle, la vera Belle, ed era tutta sua.

    "Da che lato dormi?" lei chiese, guardando il letto con interesse.

    "Sinistra".

    La osservò mentre girava le coperte e sistemava i cuscini, gli occhi gli iniziarono a bruciare inspiegabilmente. Era ridicolo. Chiaramente, una buona nottata di sonno gli avrebbe fatto più che bene se aveva già iniziato ad emozionarsi per le cose più semplici.

    Quando si lavò i denti e fu pronto per la notte, Gold si sentì più padrone di se stesso, e quando uscì dal bagno per vedere Belle che giaceva sotto le coperte sul lato destro del letto, non potè non sorridere. Aveva già gli occhi chiusi, la lunga giornata aveva avuto la meglio su di lei.

    Per un momento, semplicemente si godette la vista di Belle addormentata nel suo letto prima di scivolarle accanto e spegnere la luce. Sdraiato supino nell'oscurità, non poteva né vederla né sentirla, ma era acutamente consapevole di non essere solo a letto.

    "È bello" la voce sommessa di Belle lo fece sobbalzare.

    "Pensavo stessi dormendo".

    "Sto solo sonnecchiando. Non andrei a dormire senza darti la buonanotte" Belle gli si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla guancia "Buonanotte, Diarmid".

    Affascinato dal suo gesto, Gold sorrise nell'oscurità "Buonanotte, Belle".

    Con sua sorpresa, il sonno arrivò facilmente. Erano passati anni dall'ultima volta che aveva diviso un letto con qualcuno, ma trovava i leggeri rumori e i piccoli movimenti di Belle confortanti invece che irritanti. Era bello non essere soli al buio.




    Potevano essere passati minuti o ore, ma il suono di campanelli lo fece sobbalzare, svegliandolo, e per lunghi momenti rimase confuso, non aveva idea di cosa stesse succedendo. Prima che riuscisse a risvegliare la mente annebbiata, Belle si era già alzata dal letto "Ci penso io. Torna a dormire".

    Quelle parole colpirono una corda da qualche parte nel profondo della sua memoria, facendogli chiudere lo stomaco, e quando ricordò dove fosse e in che anno fosse, sentì delle voci provenire dal piano di sotto.

    "Voglio andare a casa!".

    French sembrava irritato e, sebbene Belle gli avesse detto di tornare a dormire, non sarebbe stato un granché di marito se l'avesse lasciata sola a gestire suo padre nel caso si fosse dimostrato combattivo. Con un grugnito, Gold si trascinò fuori dal letto e si mise la vestaglia, seguendo il suono delle voci verso l'ingresso, dove Belle si era piantata tra suo padre e la porta d'ingresso.

    "Siamo già a casa, papà" spiegò pazientemente, come se avesse ripetuto quelle parole più volte "Non potevamo più stare in quell'appartamento, quindi ora viviamo qui".

    French si voltò con occhi angosciati verso di lui mentre scendeva le scale "Chi è lui?".

    "È Diarmid. L'uomo con cui mi sposerò" Belle gli ricordò.

    A quel punto, French sembrò perplesso, ma almeno non sembrava contrario all'idea. "Perché non torna di sopra, signor French?".

    French socchiuse gli occhi "Signor French è mio padre".

    Belle ridacchiò e persino Gold dovette sorridere. "Va bene, allora. Moe. Ritorniamo a letto".

    Moe scosse la testa "Non sono stanco".

    "Che ne dici di uno spuntino" Belle suggerì, il che le fece guadagnare un cenno di assenso da parte di suo padre. Belle afferrò il braccio di suo padre mentre lo portava in cucina "Questa casa non è fantastica? Guarda quanto è grande! Saremo così felici qui".

    "Quando andiamo via?".

    Questa volta, Gold rispose "Questa è casa tua ora, Moe".

    Non era un fan degli spuntini a tarda notte, e la cameriera lo sapeva bene, ma Belle riuscì a trovare un pacchetto di biscotti prima di mettere sul fuoco il bollitore e preparare tre tazze di tè. Il suo obiettivo primario era suo padre, ma non si era dimenticata di lui.

    Continuò a parlare di niente in particolare, mentre la sua tazza si raffreddava e i due uomini bevevano le loro. Gold sentiva che probabilmente avrebbe dovuto fare qualcosa, ma non aveva la minima idea di come calmare Moe. Invece, prese degli appunti mentali sugli argomenti scelti da Belle, promettendo a se stesso che sarebbe stato più utile la prossima volta. Il tè alle due del mattino non era un rituale che avrebbe desiderato per sè, ma se fosse diventata un'abitudine, il minimo che poteva fare era permettere a Belle di bere il suo tè mentre era ancora caldo.

    Appena Moe ebbe finito, Belle posò le tazze nel lavandino e lo persuase ad andare di sopra, lasciando che Gold li seguisse. Mentre rimetteva a letto suo padre, risistemò le coperte e il cuscino.

    Qualche minuto dopo, Belle rientrò in camera e si gettò sul letto con un sospiro prima mettersi sotto le coperte "Mi dispiace".

    "Non è colpa tua" la rassicurò.

    "Mi spiace solo che ti abbia svegliato. Probabilmente non è quello che avevi in ​​mente" Belle si dimenò un po' prima di rotolarsi su un fianco, voltandogli le spalle.

    Prima che potesse essere irritato dalla sua scelta di posizione, Belle si fece indietro, premendo delicatamente la curva della sua schiena contro il suo fianco. Lo stava a malapena toccando, eppure ogni fibra del suo essere era acutamente consapevole del suo calore attraverso il pigiama.

    Per un momento, fu tentato di mettersi a cucchiaio dietro di lei. Sapendo che lei gliel'avrebbe probabilmente permesso. Lasciandolo accoccolarsi più vicino e avvolgersi attorno a lei.

    Magari un'altra notte avrebbe rischiato. Per quella notte, la loro prima insieme, era sufficiente che Belle fosse disposta ad essere così vicino a lui. Era un primo passo. "Non importa. Dormi un po'. Ne hai bisogno". Anche nel breve lasso di tempo trascorso insieme, Gold si rese conto che quello di cui Belle aveva bisogno erano più pasti caldi e vestiti e libri e sonno e tanto altro.

    "Buona idea. Notte" la sua voce fu leggermente biascicata, indicando che era già più che mezza addormentata.

    Gold si mantenne perfettamente immobile finché non la sentì respirare lentamente. Poi, con dita gentili, allungò una mano e le toccò con dolcezza una ciocca di capelli, spostandogliela dal viso "Buonanotte, Belle".


    Continua...
  15. .

    Capitolo 4 (II parte)



    Se Gold fosse stato americano, probabilmente avrebbe apprezzato di più quella rappresentazione patriottica, ma il teatro era ben condizionato e le poltrone comode. Aveva ammirato la tecnologia in bella mostra che permetteva ad una serie di infiniti animatori audio di dipingere figure storiche. Bae, dal canto suo, si era addormentato dopo 5 minuti.

    I due padiglioni successivi non prevedevano alcuna attrazione, solamente ristoranti e negozietti. Gold avrebbe potuto passare un po' di tempo ad esplorare l'arte e l'architettura italiana e tedesca, ma quando Bae posò con Pinocchio e Biancaneve, fu poi prontissimo a passare oltre.

    Gli piacque il film in Cina, ma fu la Norvegia che catturò l'immaginazione di Bae. "Hanno un trenino su Frozen!".

    La fila era interminabile, ma Bae era determinato e Gold sapeva che era inutile suggerire di non farlo e ritornare più tardi. Dopo una veloce pausa in bagno, si godettero la lenta fila.

    "Giochiamo ad 'Alfabeto'" Belle suggerì quando Bae iniziò a diventare ansioso dopo soli 10 minuti.

    Le regole del gioco erano semplici: dovevano cercare le lettere dell'alfabeto in ordine sui cartelli e sui vestiti delle persone. Bae ne fu subito catturato e Gold si sorprese di quanto fosse determinato a scoprire per primo la lettera 'G'.

    Dopo aver passato in rassegna l'alfabeto per due volte, Belle cambiò gioco e si focalizzò sul fare una lista dei personaggi Disney, usando le prime lettere dei loro nomi. "A sta per Alice nel Paese delle Meraviglie".

    Bae disse "B sta per Belle!".

    Quando due paia di occhi si focalizzarono su di lui, Gold ebbe difficoltà a pensare "C sta per... Cenerentola".

    "Buon lavoro, papà" Bae si congratulò e Gold si affrettò mentalmente a contare le lettere nell'alfabeto. Se fosse finito con la lettera X, sarebbe stato in seri guai.

    Fecero la lista dei personaggi, i tipi di cibo, animali, cose che erano blu e gusti di pizza, e stavano iniziando a fare la lista degli utensili da cucina quando girarono un angolo e si trovarono dinanzi una nave.

    "Fico..." Bae disse. Un guerriero vichingo sarebbe sembrato perfetto a bordo della lunga imbarcazione. Fortunatamente, non sembrava essere nel programma metterli a remare.

    Tra tutte le animazioni viste, questa era davvero la migliore. I robot sembravano usciti direttamente da un film e Bae aveva la bocca spalancata quando superarono un Olaf danzante, che li invitò a visitare il palazzo di ghiaccio di Elsa. Lo sguardo sbalordito di suo figlio ripagò la lunga fila affrontata.

    "Voglio rifarlo" Bae li pregò prima ancora di finire il giro "Il castello di ghiaccio è così bello! Conosci Elsa?".

    La domanda fu diretta a Belle, che annuì "E anche Anna! Sono molto gentili, ma Sven ha per sbaglio mordicchiato uno dei miei libri".

    Gold colse l'occasione della distrazione di Belle per Bae per portarlo via dalla Norvegia. Non che gli sarebbe pesato fare un altro giro, ma la sua gamba non avrebbe retto ad un'altra ora di fila.

    "Quello cos'è?" Bae chiese quando vide il prossimo padiglione.

    "Messico. Anche lì c'è un giro in barca, solo che qui c'è Duffy Duck" Belle prese Bae per mano e gli fece fare una giravolta, avvicinandosi a quello che sembrava un tempio antico.

    Una volta dentro, anche Gold rimase sbalordito. Sebbene fossero dentro un edificio, il padiglione doveva farli sentire come se stessero esplorando un mercato al tramonto, con un vulcano ribollente a distanza.

    Bae rimase perplesso "Com'è che ha fatto buio così presto?".

    Belle sorrise "Magia, ovviamente!".

    Al contrario della Norvegia, non ci fu fila per il giro in nave e non ci volle molto per Gold per capire perchè. A differenza dei moderni vicini, questo giro sembrava essere uscito dagli anni '70, completo di animazioni primitive. Eppure, c'era qualcosa di affascinante e Bae non si curò dell'antichità dell'atmosfera. Troppo impegnato a ridere a Duffy Duck.

    "So che non è proprio la miglior attrazione del parco, ma l'ho sempre adorata" Belle ammise mentre passavano dinanzi ad una replica dell'omaggio al Giorno dei morti.

    "C'è qualcosa di molto gustoso qui" Gold concordò. Forse era l'energia positiva del posto. Non c'era nulla di spaventoso o drammatico, solo scene piene di ritmo, personaggi felici. Il fatto che fosse ben nascosto in un angolo del padiglione gli faceva quasi immaginare di aver scoperto qualcosa e, dopo una giornata in fila, era un cambiamento rigenerante.

    Con piacere di Bae, la donna addetta alla monorotaia gli permise di fare un altro giro, cosa per cui Gold fu grato. Scendere e salire da veicoli in movimento iniziava a dare fastidio alla sua gamba.

    Dopo il giro, Bae chiese dei taco, dandogli occasione di riposare un po' prima di avviarsi verso la loro prossima avventura. "Il prossimo è il 'Test Track'" Belle gli disse, indicando un grosso edificio tondeggiante da cui provenivano rumori di gomme e urla della folla.

    Bae, ovviamente, ne fu subito ammaliato "Fantastico".

    "Non è spaventoso" Belle rassicurò Gold mentre si mettevano in cammino "E' un po' come essere in macchina - strade accidentate, curve improvvise, cose del genere".

    "Credo di poterlo sopportare" qualsiasi cosa l'avrebbe aspettato là dentro, non sarebbe stato peggio della Torre del Terrore.

    La prima sezione dell'attrazione era praticamente educativa. Tutti e tre vennero messi davanti ad un enorme touch-screen e gli venne chiesto di disegnare una macchina, compito che Bae prese estremamente seriamente. Gold non era sicuro che suo figlio avesse ben afferrato tutto quello che lo schermo voleva insegnargli sulla resistenza del vento e l'efficienza energetica, ma si stava divertendo immensamente a scegliere colori e a disegnare ruote enormi.

    "Ora, dobbiamo andare a prendere la nostra macchina per un giro di prova" Belle spiegò mentre si muovevano.

    Tutti e tre vennero fatti sedere in un'automobile, Bae nel mezzo. Dopo un veloce controllo delle cinture, vennero lanciati in pista, dove l'auto di Bae doveva essere valutata in base alla capacità di salire colline ed eseguire improvvise curve.

    Almeno, quella era la teoria. Per quanto Gold ne sapesse, il tutto era una scusa per sballottare le persone il più possibile, ma a Bae di certo non dispiaceva. Il bambino rise ogni momento e urlò felice quando l'auto venne lanciata a massima velocità.

    Gold fece una smorfia a quelle urla, sperando che non accadesse nulla. Quella giornata era andata così bene...

    Per un momento, pensò che il suo desiderio fosse stato ascoltato, poi iniziò la tosse.

    Quando l'auto si fermò nell'area discesa, Gold guardò Belle negli occhi "Aiutami".

    In due, riuscirono a far scendere Bae e a trovare una panchina poco distante. "Va tutto bene. Papà è qui. Spingiti in avanti" Gold lo incoraggiò. Più Bae tossiva sangue, meno ce ne sarebbe stato nei polmoni.

    Viso pallido, Belle aiutò Bae a sporgersi e prese un fazzoletto dalla tasca per asciugarlo. Gold avrebbe dovuto dirle che era inutile, ma era troppo occupato a cercare di aprire lo zaino e prendere le sue medicine.

    "Merda". Bae stava tossendo troppo forte per cogliere quell'imprecazione, ma Belle lo sentì, guardandolo ad occhi spalancati mentre cercava disperatamente nello zaino il necessario, sotterrato da souvenir e magliette.

    Panico e frustrazione lo rendevano impacciato e imprecò di nuovo mentre tirava via la sua giacca dallo zaino, rimanendo incastrata.

    "Ci penso io" Belle si inginocchiò per liberarlo dalla giacca e afferrò lo zaino, girandolo sottosopra e gettando tutto il contenuto a terra "Dimmi di cosa hai bisogno".

    "L'inalatore".

    Con gesti veloci, cercò freneticamente e lo trovò, passandoglielo subito. Gold, focalizzato su Bae, notò quanto fosse molto più facile gestire la cosa in due. Con Belle ad assisterlo, poteva dare a Bae la sua totale attenzione.

    "Dammi la bottiglietta arancione... ora quella blu... fazzoletto". Lentamente, la tosse iniziò a rallentare, lasciando Bae ad ansimare.

    "Ecco qua... va tutto bene. Stai bene, ora" Gold rassicurò suo figlio.

    Bae si appoggiò alla panca, stanco e sconvolto, mentre Belle sistemava di nuovo lo zaino, tenendo le medicine a portata di mano. Situazione sedata, si sedette accanto a Bae e gli baciò la testa "Sei molto coraggioso".

    Quando Bae si abbandonò contro il suo fianco, Belle gli avvolse un braccio attorno, gli occhi lucidi. Gold spostò lo sguardo prima di poter incontrare i suoi occhi, temendo cosa sarebbe successo se l'avesse fatto. Bae si sentiva già abbastanza male da non dover vedere suo padre in lacrime.

    "Penso che, per oggi, possiamo dire basta" disse, quando si calmò.

    Bae subito si rimise seduto, accigliato "No!".

    "Devi riposare, Bae" ora, Gold fu irremovibile. Era un peccato che la loro giornata con Belle dovesse finire così, ma la salute di Bae veniva prima di tutto.

    "Voglio vedere la palla grande! E di nuovo Elsa. E... e..." Bae strinse le mani sulla maglia di Belle, sottolineando la sua disperazione.

    "Che dici se facciamo un giro sui dinosauri?" Belle suggerì gioiosamente e Gold spalancò la bocca, attonito. Bae era suo figlio. Non era compito suo bypassare la sua autorità, specialmente quando avrebbe solamente peggiorato le cose. Bae era fragile e aveva bisogno di attenzioni speciali. Cedere alle sue richieste, avrebbe significato esaurire le sue limitate risorse.

    "Sì!" Bae si girò verso Gold "Ti prego, papà?".

    Lo sguardo di Belle fu sicuro mentre lo guardava da sopra la testa di Bae, mimandogli con la bocca "Fidati".

    La fiducia non era una cosa facile per Gold, particolarmente quando riguardava Bae, ma in quel caso, non ebbe altra scelta "Va bene".

    Il suo tono fu duro, ma Bae sembrò non notarlo. Belle annuì, poi si alzò e si inginocchiò con la schiena rivolta verso Bae "Ho voglia di fare il cavalluccio con qualcuno e tuo papà è troppo grande. Salta su!".

    Bae subito obbedì e Belle si mise in piedi con non poca difficoltà "Oof! Sei pesante!".

    A dispetto di tutto, Gold ammirò il modo in cui Belle stava gestendo le cose. Portarlo sulle spalle era una cosa che non poteva fare e Bae si stava godendo la novità di quel gesto, non poteva rimanere arrabbiato.

    Bae era piccolo per la sua età, ma Belle era anche piccola. Gold non aveva la minima idea di come avrebbe potuto portare in spalla suo figlio, ma quando Belle incrociò le mani sotto le ginocchia di Bae, il suo viso non tradì alcun segno di stanchezza.

    "Si parte!" lei annunciò, girando un paio di volte su se stessa, facendo ridere Bae, prima di avviarsi verso il padiglione successivo.

    Per toglierle quanto più peso possibile di dosso, Gold prese la bombola di Bae. Tutti e tre creavano una strana immagine e la cosa divenne ancora più strana quando Belle iniziò a cantare "Hi-ho, hi-ho, all'Universo dell'Energia andiam!".

    Non faceva molta rima, ma Bae rise. Belle continuò a canticchiare varie canzoni Disney, rivisitando liberamente il testo e, prima che Gold se ne accorgesse, furono dinanzi all'imponente edificio grigio del padiglione dell'Energia.


    Continua...
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