Sex and the City

Dal 1998 - Al 2004

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    Sex and the city 2 Torna al cinema la serie di culto

    New York, 26 maggio 2010 - Glamour, scintillii, abiti firmati, borse, scarpe e griffe all’ennesima potenza. Se pensavate di averle viste tutte nel primo film avete sbagliato. A 12 anni dal primo episodio nella nota serie tv HBO, e a due dal primo film che ha portato le ragazze sul grande schermo, da venerdì 28 maggio arriva nelle sale 'Sex and the City 2' diretto da Michael Patrick King e distribuito da Warner Bros, un mix di eccessi e ironia sulle protagoniste ormai invecchiate che continuano a vivere nel lusso e a godersi la vita per fuggire ai rispettivi problemi.

    Altro che crisi economica. La lista delle case di moda e dei marchi che appaiono nella pellicola addosso a Carrie (Sarah Jessica Parker), Samanta (Kim Cattrall), Miranda (Cynthia Nixon) e Charlotte (Kristin Davis) è infinita e vale la bellezza di sette milioni di dollari.

    Il pubblico femminile potrà rifarsi gli occhi sognando di immedesimarsi nelle ragazze che indossano abiti Chanel per un totale di 34mila dollari, i jeans vintage che Carrie sfoggia in una sola scena da 2.800 dollari, il Roland Mouret Brise Noire da mille dollari che mette in mostra Miranda, il rosso e luccicante vestito di Samantha che vale oltre tremila dollari o quello argentato di Matthew Williamson che supera i 2.500.

    Per non parlare degli svariati paia di scarpe tacco 12, dei Dior, Hermes, Christian Louboutins appesi nella cabina armadio della giornalista più fashion di New York e le mitiche Manolo Blahniks che sono la sua passione.
    Per il resto nel secondo capitolo le quattro amiche sono ulteriormente cresciute e hanno perso un po’ se stesse. Carrie si sente 'stretta' nella vita matrimoniale con il suo amato Mr.Big, Charlotte si rende conto di non essere poi una mamma così perfetta, Miranda per la prima volta ha dei problemi nella sua brillante carriera di avvocato e Samantha ormai tornata single e sempre a caccia di uomini, combatte i segni del tempo e la menopausa con creme e cure di estrogeni.

    Per superare i problemi, allora, non c’è niente di meglio di una vacanza tutte insieme senza uomini e famiglie. Se nel primo capitolo lo scenario per la fuga tra amiche era stato il Messico, questa volta le ragazze volano negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi, il regno del lusso, del “troppo” ma anche dei divieti, dove le loro scollature e i look discinti non passano certo inosservati.

    Tra un matrimonio gay con cigni bianchi celebrato da una Liza Minnelli scatenata, baby sitter omosessuali, special guest come Miley Cirus e Penelope Cruz, donne velate e che fanno il bagno in piscina in burkini mentre Samantha si fa beccare in atti osceni sulla spiaggia con il Lawrence d’Arabia di turno, tra le dune del deserto spunta pure l’ex di Carrie a creare scompiglio.

    Niente paura, lo spirito di 'Sex and the City' si salva, l’amicizia tra le ragazze fa superare tutto e come ha detto Sarah Jessica Parker a un magazine inglese “riparleremo di un possibile terzo capitolo solo dopo aver visto l’accoglienza del pubblico sul secondo”. Visto il successo del primo film, per le fan ci sono ottime speranze.

    "Quattro protagoniste che incarnano quattro modelli diversi di donna moderna, con ironia e intelligenza. E permettono di scegliere quella più vicina a sè, senza costringere le spettatrici a identificarsi con un’unica, sia pur simpatica, protagonista". A spiegare così il segreto dell’effetto ‘Sex and the City’, il telefilm cult che in questi giorni torna per la seconda volta al cinema - ma continua ad essere seguito nelle repliche sul piccolo schermo da fan inossidabili - è Chiara Simonelli, professore associato di psicologia dello sviluppo sessuale e affettivo all’università Sapienza di Roma. Che consiglia una visione 'al femminile: questo film per le donne - dice - è come il calcetto per lui'.

    Creative e distratte, iperorganizzate e maniache del lavoro, sempre controllate e fan del fitness, ce n’è per tutti i gusti. Al centro della storia, infatti, "ci sono quattro personaggi icona di quattro modi di essere donna". Che ormai sono diventati quasi reali, vengono chiamati per nome e mitizzati dalle fan "anche italiane, perchè ‘Sex and the City’ è un prodotto geniale - dice la Simonelli - che offre uno spaccato di vita vicino alla realtà delle donne di oggi, dai 30 anni in poi. Il tutto condito da molta ironia, anche nella visione del sesso e del rapporto con gli uomini".

    Così, seguendo le avventure delle quattro ‘ragazze', capita di riconoscere l’uomo-divano e i rappresentanti delle altre ‘tipologie' maschili in cui ci si può imbattere nel mondo di oggi.


    http://quotidianonet.ilsole24ore.com/spett...7064-city.shtml
     
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9 replies since 15/3/2007, 11:49   1107 views
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